Rassegna Stampa

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Cristo rinasce a Cagliari: ecco a voi la magia dei presepi

Fonte: web Castedduonline.it
29 dicembre 2015

 


Sul sito http://www.sardegnasotterranea.org le date e gli orari di apertura dei presepi cagliaritani

Autore: Redazione Casteddu Online il 28/12/2015 09:07

 


Cagliari. I presepi della città sono come una collana di perle da scoprire. A legarli non è un unico filo conduttore o un itinerario turistico-culturale. Neppure una iniziativa della Chiesa. Piuttosto tante singole iniziative. Perché i presepi, si sa', esistono ma vanno cercati, a volte scovati dentro al cuore città, nelle sue case, scendendo laddove possibile anche nella Cagliari sotterranea. Il nostro viaggio per presepi comincia da qui. Da una grotta che idealmente vide nascere Gesù e da un'altra grotta che ne accolse il corpo dopo la crocefissione. Nei presepi è possibile scovare i segni della fede che ha inizio con la natività. Uno dei più conosciuti del capoluogo sardo è certamente quello realizzato dai frati cappuccini in un locale del convento di via Sant'Ignazio.
PRESEPIO VIVENTE. In tanti lo chiamano così anche se questo bel presepio realizzato dai Cappuccini, vivente non è. Largo 5 metri per 4, piuttosto è un presepe parlante: la voce serafica, registrata e amplificata dalle casse posizionate in una stanza scura, bene insonorizzata, ci racconta della natività. Osservando quest'opera d'arte viviamo la magia delle luci: quella delle stelle, dell'alba e del crepuscolo. E poi l'apparizione dell'angelo luminoso della rivelazione, la melodia dell'acqua che scorre fin dentro il laghetto con le oche giulive, come a voler riflettere la figura di uomini e donne che "vanno" a far visita al bambin Gesù. Il presepio, noti anche come quello di FRA LORENZO ha compiuto quasi 70 anni. È la rappresentazione della Natività più caratteristica della città. I media l'anno considerato "una vera e propria istituzione, inaugurata il giorno di Natale del 1948".
Questo presepio ha avuto anche la “benedizione speciale” di fra Nicola. A raccontarcela è lo stesso Fra Lorenzo che nei giorni scorsi ha compiuto 96 anni. "Nel 1956 ero molto indaffarato per preparare il presepio e mancavano appena due giorni al Natale, quando nel cuore della notte arrivò Fra Nicola da Gesturi. Non disse nulla, lui faceva spesso così" racconta Fra Lorenzo Pinna e "in quella circostanza si limitò a guardare il presepio, i suoi personaggi", poi cantò “Tu scendi dalle stelle e più d'una lacrima di commozione del Beato cadde sul muschio del presepe". Fu un "incoraggiamento ad andare avanti e a far sempre meglio e di più".

Un PRESEPE CAMPIDANESE anch'esso realizzato da Fra Lorenzo è situato nelle cantine-museo del convento. Realizzato con la collaborazione di Mario Onano, raffigura un convento cappuccino tradizionale, alcune case Campidanesi e una chiesa sanlurese che apre le sue porte grazie ad un automatismo, con la rappresentazione della Natività a suon di musica. Infine nella parte alta dell'Orto dei cappuccini troviamo anche il PRESEPE ARTISTICO di Gianni Argiolas (dimensioni realistiche a misura d'uomo) scolpito appunto dagli artisti Argiolas e più nel 1979. Misura 20 metri per 4 ed è visibile tutto l'anno perché realizzato in cementi armato colorato.

Anche NELLE GROTTE DELL'OSPEDALE San Giovanni di Dio, in tanti le chiamano così seppure siano cavità artificiali, più precisamente gallerie scavate al tempo della seconda guerra mondiale, troviamo Gesù Cristo in fasce. Si tratta di un bel presepe allestito in un vano sotterraneo d'un vecchio e misterioso rifugio di guerra.
Il presepe, largo 6 metri per 3, si compone di casette che riproducono scorci della Sardegna. Esso è frutto dell'amore dei dipendenti dell'Ospedale Civile, medici e infermieri che hanno unito le forze con il personale dell'ufficio tecnico ospedaliero. Anche se Bruno Satta, preferisce il silenzio, segno di grande umiltà, è stato proprio lui e i suoi colleghi tra i promotori di questa bella iniziativa.

Hanno incece pensato al PRESEPE SU UNA BARCA le suore dell'istituto religioso Figlie della Carità, al Sacro Cuore di via Macomer, dove nei locali delle storico Asilo sarà possibile ammirare anche poco dopo il 6 gennaio, una grande barca a vela che accoglie il bel presepe, ed un secondo nel cortile adiacente la scuola dell'infanzia.

E poi come non citare il PRESEPE DELLA BASILICA DI BONARIA. Per visitarlo basta recarsi nel locale Museo di Bonaria e chiedere informazioni.
Anch'esso è stato realizzato, sulla falsariga degli altri presepi cagliaritani, in una cavità sotterranea (vi si accede dalla porta adiacente l'ingresso del chiostro).
Frutto d'amore dei Padri Mercedari, è stato realizzato da bravissimi artisti sardi che, sullo sfondo, oltre ai Magi e alla grotta dove Maria e Giuseppe osservano il Messia, ci svela una immagine di Cagliari e del suo Castello. Una licenza artistica, ovviamente, perché se da un lato è vero che il nostro Quartiere medievale di Castello, al tempo in cui nacque Gesù era forse una collina brulla nella quale pascolavano le pecore, al massimo un avamposto militare romano, scendere nelle grotte di Santa Restituta a Stampace significa fare un salto al tempo di Cristo, delle comunità monastiche, ma anche dei monaci nordafricani giunti in Sardegna dall'Africa.
IL PRESEPE DI SANTA RESTITUTA è stupendo. Basti pensare che è largo circa 12 metri per 6. Molto grande quindi. È stato allestito sul pavimento di quella caverna tanto cara ai cagliaritani riconoscono nella vetusta statua della martire Restituta, la madre di Sant'Eusebio Vescovo di Vercelli. Inaspettatamente, i visitatori che scendono nella cripta-santuario di Santa Restituta, si ritrovano avvolto in una atmosfera di silenzio, che ci riporta al tempo dell'antica Roma o, se preferite, della Karales romana. Camminando in una "passerella" circondata da transenne, possiamo passare proprio nel bel messo di un maxi presepe. A realizzarlo decine di di anni fa, furono i ragazzi di Stampace sotto lo sguardo vigile della GIOC. Solo quest'anno, però, grazie anche al benestare del nuovo parroco Monsignor Ottavio Utzeri, le centinaia di statuine rimarranno in bella mostra (anche poco dopo il 6 gennaio), nelle caverne. I soci della Gioventù Italiana Operaia Cattolica erano soliti riunirsi nella sovrastante chiesa (chiusa al culto pubblico ma non sconsacrata), donata loro dall'arcivescovo Piovella, causa la penuria di locali nell'immediato dopoguerra. La GIOC non creò dunque soltanto i carri allegorici per il carnevale cagliaritano (anch'esso da rivalutare... come si dovrebbe).
Che meraviglia quegli uomini e donne in costume sardo che, formando appunto il presepe, si recano verso la montagna nella quale si nota una caverna, con le luci soffuse, per svelarci la presenza del Cristo appena nato con i suoi. È il Gesù delle grotte che ha fatto la sua comparsa in un altro angolo della città sotterranea, nel cuore di Stampace, per accogliere fedeli e curiosi. Tutto ciò grazie alla passione degli uomini di buona volontà. A coloro che hanno dato vita agli innumerevoli presepi sparsi in vari luoghi sacri di Cagliari, come a formare una collana di piccole perle da scoprire, pur senza un unico filo conduttore. All'insegna dell'amore per il fare. E umilmente stupire.


Marcello Polastri

Sul sito http://www.sardegnasotterranea.org le date e gli orari di apertura dei presepi cagliaritani.