Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Emergenza smog, Galletti convoca sindaci e governatori

Fonte: La Nuova Sardegna
28 dicembre 2015


Diventa un caso politico anche il livello di Pm10 nell'aria, con Grillo che inveisce dal suo blog e i Verdi che minacciano di denunciare Tronca. Intanto da lunedì 28 dicembre blocco alle auto a Milano e targhe alterne a Roma
di Annalisa D'Aprile
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ROMA. Si complica fino a diventare un caso politico l'emergenza smog con il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti che per mercoledì 30 dicembre convoca sindaci e regioni, Beppe Grillo che dal suo blog parla di "68mila morti in più rispetto al 2014" e inveisce contro il "governo spocchioso", i Verdi che minacciano di denunciare in procura il commissario straordinario della Capitale Francesco Paolo Tronca se non si decide per il blocco totale del traffico. Intanto, Roma e Milano si preparano ad iniziare un'altra settimana tra stop alle auto e targhe alterne.
L'emergenza smog. Il ministro Galletti incontrerà al ministero una riunione di coordinamento degli interventi contro lo smog nelle città italiane. Sono stati invitati i presidenti di Regione e i sindaci dei grandi centri urbani chiamati a fronteggiare l'emergenza. Sarà presente anche il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio. Lo smog «adesso è una emergenza: dobbiamo assolutamente potenziare i trasporti pubblici. Una volta che diciamo alla gente di lasciare a casa l’auto, non possiamo poi mandarli in autobus che passano una volta ogni tanto o magari non sono affatto ecocompatibili» dice Galletti che invita a lasciare la macchina a casa e aggiunge: «Siamo di fronte a una situazione del tutto emergenziale. Siamo nell’anno più caldo della storia e specie al nord viviamo il periodo di siccità più lungo: questi due fattori assieme diventano esplosivi in una zona che geograficamente in tutta Europa è la più esposta alla permanenza di inquinanti. Questo premesso, dico che oggi è indispensabile un piano per la mobilità sostenibile che incentivi il trasporto pubblico a basso impatto».
L'attacco di Grillo. Il 2015 si chiuderà con 68.000 morti in più rispetto al 2014: 666mila contro 598mila, l’11% in più, scrive Beppe Grillo sul suo blog citando l’Istat, paragonando la situazione «ai tempi delle grandi guerre» e attaccando premier e ministri che «passeggiano incuranti sui cadaveri di 68.000 italiani che non hanno saputo proteggere». «Le città italiane - fa notare il fondatore del M5S - non sono state bombardate dalle potenze straniere, ma vivono sotto l’assedio di nemici silenziosi. Lo smog sta rendendo le città italiane sempre più simili a Pechino» e «l’inquinamento ci avvelena, avvelenano i fumi dell’Ilva, avvelena la diossina che fuoriesce dagli inceneritori e che finisce dentro il nostro cibo, avvelena l’acqua che beviamo che scorre in tubature d’amianto. Giovani o vecchi, ci si ammala sempre di più e non ci sono i soldi per le cure nè per le medicine, con la crisi i soldi è meglio usarli per mangiare (alimenti probabilmente contaminati). Si stringono i denti e si tira avanti, ma per poco».
«Il governo - accusa Grillo - impugna la lunga falce e con la legge di stabilità taglia altri 15 miliardi di euro alla sanità in 3 anni: per gli italiani non c’è scampo. Avvelenati da una politica industriale dell’800, in mutande a causa della crisi e abbandonati dal governo. Premier e ministri non si rendono conto di ciò che accade nel Paese. Litigano per mezzo punto percentuale di Pil e fanno decreti lampo di domenica per salvare le banche mentre passeggiano incuranti sui cadaveri di 68mila italiani che non hanno saputo proteggere». «Sono una sciagura per il Paese - conclude - il prezzo della loro spocchia lo stiamo pagando col sangue. Prima se ne vanno e meglio è».
Le minacce dei Verdi. «Snocciolando i dati dei livelli delle polveri sottili PM10 nella capitale sembra di leggere un bollettino di guerra: ben 7 centraline hanno superato il limite dei 35 giorni, anche non consecutivi, stabilito dalla legge» spiega in una nota il portavoce dei Verdi di Roma Gianfranco Mascia, che prosegue: «Anche ieri i dati delle polveri sottili a Roma in molte centraline sono schizzati ai valori ben oltre la soglia consentita. Per questo non capiamo perché il responsabile della salute dei cittadini, il facente funzioni di Sindaco Commissario Straordinario Tronca, non voglia prendere quei drastici provvedimenti che servono a bloccare l'inquinamento da polveri sottili».
«Finora abbiamo semplicemente consigliato - conclude l'esponente dei Verdi capitolini - all'amministrazione alcuni provvedimenti. Ma la situazione è talmente drammatica che a questo punto pretendiamo, per evitare una denuncia alla procura della Repubblica, che il Commissario Tronca incontri immediatamente i medici dell'Istituto Nazionale Tumori Regina Elena per chiedere uno studio sugli effetti dell'inquinamento da smog su noi cittadini romani. Si passi dalle targhe alterne (che consentono a più di un milione e trecentomila auto di scorazzare per la città) al blocco totale della circolazione, seguendo l'esempio di Milano. Contestualmente si pensi a diverse linee di autobus navetta che portino i cittadini verso il centro della città».
Codacons sul piede di guerra. Il Codacons è pronto a nuove denunce penali se i valori di inquinamento dell’aria nella Capitale non torneranno entro i valori limite. «L’amministrazione comunale è responsabile della salute pubblica, e deve adottare tutte le misure idonee a tutelare i cittadini - spiega il presidente Carlo Rienzi - Se tale obiettivo non viene perseguito, e se i provvedimenti assunti risultano inadeguati allo scopo, possono configurarsi precise responsabilità penali in capo all’amministrazione». «Questo perchè non basta disporre le targhe alterne per pensare di aver fatto abbastanza sul fronte della lotta allo smog - prosegue Rienzi - La salute pubblica si tutela attraverso misure strutturali che spingano i cittadini a lasciare a causa l’automobile, e anche quando vengono adottati provvedimenti che limitano la circolazione privata, l’amministrazione deve essere in grado di farli rispettare, altrimenti risultano del tutto vani».Salvini. «Aria più pulita? Le auto contribuiscono al massimo al 20% dell’inquinamento, bloccarle non serve a nulla!», scrive sul suo profilo Facebook il segretario federale della Lega Nord Matteo Salvini. «Fossi sindaco - scrive il leader leghista - mi occuperei più seriamente di controllare le caldaie (abbassando il riscaldamento negli uffici e nelle case pubbliche ad esempio, visto il Natale più caldo di sempre) e di comprare autobus che inquinino di meno. Il resto è aria fritta, o meglio aria sporca, alla Renzi».

Milano e Roma. Hanno toccato quota 97 i giorni di superamento dei valori del Pm10 a Milano dall'inizio dell'anno. Il limite previsto dalla normativa, ricorda l'Arpa (Azienda Regionale per la protezione dell'ambiente), è non più di 35 giorni in un anno. Il 2015 si avvia quindi a diventare uno degli anni 'nerì per l'inquinamento dopo un paio con dati sempre negativi, ma meno preoccupanti (nel 2014 i giorni erano stati 77 e l'anno scorso 90). Secondo Arpa, il tempo rimarrà stabile e, tranne una lieve variabilità prevista per martedì e giovedì della prossima settimana, per le prime vere piogge bisognerà attenderà almeno fino al 4 gennaio 2016. Con sabato 26 dicembre sono stati 32 i giorni consecutivi oltre il limite di concentrazioni di Pm10 a Milano. Per questo il 28-29 e 30 dicembre a Milano scatterà il blocco totale delle auto dalle 10 alle 16. Mentre a Roma, lunedì 28 e martedì 29 dicembre ci sarà la circolazione a targhe alterne (il 287 circolano le pari il 29 le dispari), lo stop agli autoveicoli più inquinanti (autoveicoli a benzina «euro 0», «euro 1»; autoveicoli diesel «euro 0», «euro 1» e «euro 2»; motoveicoli e ciclomotori a due, tre, quattro ruote a 2 e 4 tempi «euro 0» e «euro 1»; microcar diesel «euro 0» e «euro 1»), tra gli altri provvedimenti anche l'obbligo di mantenere i riscaldamenti fermi sotto i 18 gradi.