Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Integrazione, gioco da ragazzi

Fonte: L'Unione Sarda
15 dicembre 2015

COMUNE. Stasera alla Mem la proiezione. Successo del progetto per l'inserimento

Migranti e cagliaritani sono i protagonisti di un docufilm

La gara per diventare Capitale europea della cultura è persa (si sa, l'ha spuntata Matera), ma i progetti presentati per la candidatura rimangono e quello per l'integrazione dei ragazzi stranieri era il più apprezzato dalla Commissione europea. Conquistato con un altro bando il ruolo di Capitale italiana della Cultura (e i relativi fondi), il Comune l'ha riproposto ed è andata bene. Il programma “Pensare l'Europa” è basato sulla filosofia ed è pensato per la crescita culturale dei migranti e dei cagliaritani.
Su temi filosofici si sono confrontati migranti africani e asiatici, studenti Erasmus appena giunti da tutta l'Europa e ragazzi cagliaritani: tutti entusiasti e nostalgici dopo la conclusione. Per cinque giorni sono stati seguiti da un realizzatore di video, tre esperti in pratica filosofica e due mediatori culturali. Alloggiavano nello stesso bed and breakfast, e la barriera della lingua è stata facilmente superata.
Coordinati da Centro di ricerca dell'indagine filosofica Crif, GentiDeMesu, Effezero e Menabo' - spiega l'assessore alla Cultura, Enrica Puggioni - «i ragazzi hanno conosciuto luoghi e storia della città». E i suoi cittadini: diversi incontri sono avvenuti in centro, tutti sistemati in cerchio, per confrontarsi su qualsiasi argomento, filosofia compresa.
Ora è il momento di raccogliere i frutti: “Fuego”, il docu-film che condensa l'avventura delle decine di ragazzi sardi e stranieri che hanno partecipato al progetto, sarà proiettato stasera alle 19 alla Biblioteca Mem. Lì sono esposte anche le numerosissime fotografie scattate ai giovani impegnati nelle attività portate avanti grazie allo stanziamento di 26 mila euro.
La genialità di un progetto pur semplice è il doppio utilizzo: a integrarsi non sono stati soltanto i migranti, ma anche gli “indigeni”. Ciò di cui il terrorismo jihadista ha terrore, insomma.
Luigi Almiento