Dopo 70 anni c'è il rischio che l'attività si fermi per motivi burocratici

Da settant'anni fa brillare gli occhi ai più piccoli e, ai più grandi, dimenticare stress e preoccupazioni per qualche ora. Ma quest'anno Matherland, il luna park natalizio per eccellenza, potrebbe non aprire. Vittima della burocrazia che, tra ritardi e silenzi, sta mettendo in croce un centinaio di persone, tra dirigenti e dipendenti delle venticinque aziende della cooperativa. «Il 2 febbraio, abbiamo presentato all'amministrazione e alle altre autorità competenti la richiesta di concessione temporanea per quattro opzioni: il parcheggio del piazzale Cis, l'area limitrofa ai parcheggi del parco di Monte Claro, il parcheggio tra viale La Plaia e via Riva di Ponente, infine lo sterrato tra viale Poetto e Marina Piccola», racconta Luciano Marengo, «le prime risposte, negative, sono arrivate appena venti giorni fa». In cambio, chiedevano delucidazioni sulla mancata consegna di documenti per l'area di San Paolo, «che non abbiamo mai richiesto, perché periferica e già occupata in parte da un circo». Inadatta, anche l'alternativa Arena grandi eventi. «Vorremmo una posizione centrale, per avvicinarci alla popolazione, come accade in tutte le grandi città», prosegue Marengo, «pagheremmo il suolo pubblico, l'illuminazione sarebbe a nostro carico: il Comune ha solo da guadagnarci». Invece, per ora, le luci restano spente. L'apertura, fissata a ieri, è stata rimandata.
Clara Mulas