Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Giunta e sindaci collaborano Si raddrizza la legge di riforma

Fonte: La Nuova Sardegna
4 dicembre 2015

 


Dialogo fino al 9 dicembre per cancellare le distanze tra la bozza Erriu e le richieste dei territori Una maratona di tre giorni per riscrivere gli articoli della discordia che hanno scatenato le proteste
di Umberto Aime

CAGLIARI. Pace è ancora una parola grossa e persino azzardata. Ma c’è una nuova certezza: da ventiquattr’ore sulla riforma degli Enti locali non sembra più soffiare l’aria di guerra (o guerriglia) degli ultimi giorni. All’improvviso Regione e Comuni pare abbiano smesso di prendersi a bastonate e anche le reciproche minacce sembrano essere svanite. Ora hanno voglia di trattare e si sono messi a trattare. Ci sono volute tre ore abbondanti di faccia a faccia, in sala Giunta, per abbandonare le contrapposizioni addirittura violente da quando si è scatenata la faida per una, o due e perché no anche tre Città metropolitane. Dal faccia faccia Giunta e Comuni sono usciti «volenterosi e disponibili» - hanno detto insieme – di «intraprendere un percorso condiviso in tre tappe», destinato «a concludersi (per adesso è una speranza) in «una bozza definitiva della legge in cui tutti possiamo riconoscerci e definirci soddisfatti». Anche quelli più imbufaliti nelle ultime assemblee dei sindaci organizzate a Sassari, Nuoro e Abbasanta.
Miracolo. La sala della Giunta regionale, in viale Trento, dev’essere stata certo benedetta di recente. Da qualche giorno a questa parte pare essere finita davvero in una «bolla magica». Perché prima di chiudersi in conclave – nello stanzone – i corridoi sono affollati solo da persone che si guardano in cagnesco. Poi si siedono intorno al tavolo ovale ed ecco che dopo un tot di ore, si rialzano dalle poltrone con nella testa «una dichiarata volontà al confronto». È accaduto all’inizio della settimane alla fine del vertice fra Regione e sindacati, e il miracolo si è ripetuto a conclusione nel summit Giunta, Consiglio delle locali e Associazioni dei Comuni.
Le delegazioni. Da una parte il governatore Francesco Pigliaru, l’assessore agli Enti locali Cristiano Erriu, più i consiglieri regionali Francesco Agus, presiede la commissione Autonomie, e Roberto Deriu, che della riforma sarà relatore di maggioranza in aula. Dall’altra i presidenti del Consiglio delle autonomie, Giuseppe Casti, quello dell’Anci Pier Sandro Scano, più i sindaci Nicola Sanna (Sassari), Gianni Giovannelli (Olbia), Andrea Soddu (Nuoro), Guido Tendas (Oristano) Omar Hassan (Modolo) Laila Dearca (Teti). Giannino Deplano (Ussassai), Giuseppe Cappai (Sant’Andrea Frius) ed Emiliano Deiana (Bortigiadas). Tutti reduci dall’assemblea di martedì, ad Abbasanta, in cui – per stessa ammissione del presidente dell’Anci – «è stato complicato non deragliare e fare sintesi». Però al confronto i sindaci si sono presentati con la decisione di rivedere e correggere la legge. Ci sono riusciti a ottenere quello che volevano, ma non perché la Giunta abbia fatto passi indietro: la Città metropolitana continuerà a essere un sola, Cagliari. È che questa volta c’è stato uno scambio fitto di proposte e controproposte che saranno «analizzate, con molta attenzione, da qui al 9 dicembre intorno a un tavolo tecnico dal programma ben definito (nell’articolo di sotto, il dettaglio) da cui vogliamo alzarci con la miglior legge possibile».
Pigliaru. Alla fine dell’incontro, ha detto: «Il dibattito, anche disordinato di questi giorni, manifestava un malessere vero e sincero. Ci siamo resi conto che parte di questo malessere nasceva da una legge nazionale la Delrio) che ha difetti importanti e con anche possibili effetti collaterali non positivi in diversi territori». Poi la conferma: «Nei prossimi giorni, in cui continuerà il confronto appena cominciato, arriveremo a stendere insieme ai sindaci una legge in cui non lasceremo indietro nessuno, nemmeno i Comuni più piccoli. Arriveremo a proporre un modello di Enti locali in cui non ci saranno privilegiati e neanche sottomessi. Attraverso i nuovi Enti locali, la crescita sarà regionale, partecipata e condivisa».
Scano. Il presidente dell’Associazione dei Comuni ha confermato che lo spiraglio ora c’è. «Abbiamo discusso e affrontato subito alcuni nodi fondamentali, come quelli delle competenze dei Comuni e la transizione dalle ex Province alle Aree omogenee territoriali, e su questi punti abbiamo raggiunto un accordo di massima che scriveremo nel testo della legge». Resta da chiarire ancora meglio il nodo delle possibile città metropolitane, ha confermato Scano, «ma sul tavolo c’è una nuova proposta della Regione (è quella sulla Rete delle città medie) che discuteremo prima nella full immersion Regione e Comuni fino a domenica e poi nell’assemblea dei sindaci del 7 dicembre». Il percorso è partito e ora comincia trapelare un discreto ottimismo.
Pittalis. L’opposizione non era presente al vertice, potrebbe esserlo nei prossimi incontri tecnici, questo è l’auspicio del presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau, comunque ha alzato

la voce. L’ha fatto con il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis: «Che sia tregua o armistizio – ha detto – abbiamo assistito a una sconfitta politica della Giunta, bocciata ancora una volta nel merito per la sua riforma di stampo feudale cui continueremo a opporci senza mercanteggiare».