Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Stadio pronto nel 2019 Giulini: ora le decisioni spettano alle istituzioni

Fonte: L'Unione Sarda
3 dicembre 2015

COMUNE. Presentato il progetto del nuovo impianto da 21 mila posti 

I tifosi del Cagliari registrino la data: agosto 2019, mese e anno speciali che vedranno il battesimo del nuovo stadio dove ora sorge il Sant'Elia. Il progetto lo ha illustrato ieri a palazzo Bacaredda il presidente rossoblù Tommaso Giulini, accompagnato dal consigliere di amministrazione Stefano Signorelli, dal presidente della Lega Nazionale Serie B Andrea Abodi e dal team del progetto “BFutura”. In due ore di video, carte e slide il sindaco Massimo Zedda, il vicesindaco Luisa Anna Marras, gli assessori allo Sport Yuri Marcialis e all'Urbanistica Paolo Frau, il direttore generale Maria Cristina Mancini e i dirigenti dei servizi interessati hanno seguito l'illustrazione nell'aula consiliare. Dopo la maratona a porte chiuse Giulini, nel Cagliari point di piazza Yenne, ha un'aria soddisfatta. «Abbiamo rispettato i tempi per la presentazione del progetto», dice, «da adesso in poi, questi, non li diamo più noi».
IN LINEA Il Comune non ha fatto attendere la risposta: «Il progetto presentato è in linea con le indicazioni già approvate dal Consiglio comunale quando si discusse come sarebbe dovuto essere il nuovo stadio. Inizia ora l'iter burocratico e amministrativo che interesserà tutti gli enti coinvolti».
Giulini spiega l'ipotetico cronoprogramma: «La nostra idea, se tutto andrà bene, è di iniziare a demolire alla fine della prossima stagione. La prossima, quindi, dovrebbe essere l'ultima stagione, speriamo in seria A, con l'attuale stadio Sant'Elia. A giugno 2017 si potrà iniziare con le demolizioni e, nel giro di due anni, si potrà costruire il nuovo impianto in modo da inaugurarlo nell'agosto 2019. Questa è la tempistica che noi auspichiamo, ma che da oggi non è più solo nelle nostre mani».
CAPIENZA Come sarà il nuovo stadio Giulini lo ha solo lasciato immaginare. Ha precisato che avrà la capienza di «ventunmila spettatori, dato che viene fuori da una lunga indagine di mercato svolta da Repucom, uno dei partner di BFutura, ma anche dall'affluenza registrata negli ultimi dieci anni. Ci sembra una capienza che può consentire di avere un pubblico numeroso, ovviamente sia durante le partite di cartello ma anche durante gli incontri non necessariamente di cartello. L'importante è che sia presente sempre un pubblico numeroso. Rischiavamo di avere uno stadio con una capienza maggiore, di riempirlo contro le grandi squadre ma non negli altri due terzi della stagione, e questo è un rischio che non vogliamo correre. Meglio un impianto un po' più piccolo ma pieno, piuttosto che più grande ma senza poter raggiungere la massima capienza».
SETTORI COPERTI Ci saranno i Distinti, la curva Nord, la Sud, il settore ospiti e la tribuna centrale, più box riservati alle aziende. Non mancherà il wifi per gli spettatori. Giulini: «Siamo molto soddisfatti perché sia martedì con il presidente della Regione Francesco Pigliaru e ora con il sindaco Massimo Zedda siamo riusciti a presentare il nostro progetto alla città, alla Regione e a tutte le istituzioni».
Documenti completati in extremis: «L'ultimo è arrivato poco prima dell'incontro in Comune e adesso, nel pomeriggio, protocolleremo tutto in Comune». La palla passa nelle mani della città e delle istituzioni. «Il nostro lavoro l'abbiamo rispettato. Come promesso, è stato svolto nei tempi che ci eravamo prefissati l'anno scorso. Verso metà dicembre contiamo di avere pronto un video che proietteremo nei nostri locali, a cominciare da qui, in piazza Yenne, ma anche in piazza L'Unione Sarda, in modo da dare alla città un'idea di quel che sarà il nuovo stadio del Cagliari calcio».
ALTERNATIVE Aspettando il nuovo impianto quale sarà il campo temporaneo: Is Arenas, Olbia? «Per noi adesso è importante ricevere in tempi brevi una manifestazione di pubblico interesse da parte del Comune e riuscire a passare questo primo iter. Aspettiamo dalla città una risposta positiva alla nostra proposta. Non avrebbe nessun senso pensare ad alternative fin quando non arriva questa prima risposta positiva, che incanalerebbe tutto l'iter burocratico successivo».
Pietro Picciau