Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Una città che cresce Gli stranieri fermano l'emorragia dei residenti

Fonte: L'Unione Sarda
27 novembre 2015

COMUNE. L'annuario statistico: una diminuzione dei cagliaritani doc

 


Sempre meno cagliaritani doc, solo il continuo aumento di stranieri frena l'emorragia di residenti dalla città. Dove le imprese continuano a chiudere e le presenze turistiche non crescono. Ma, alla voce buone notizie e curiosità, c'è da dire che chi abita in città è meno sbadato: è in calo costante il numero delle chiavi di casa smarrite. L'annuario statistico del Comune è una miniera di dati che, incrociati, fotografano Cagliari e la sua vitalità. I numeri appena pubblicati sono riferiti al 2014, i più aggiornati tra quelli disponibili.
MELIS BATTE MENDOZA Le prime tabelle sono dedicate alla demografia. I residenti sono 154.712, 148 in più rispetto al 2013, quando erano 154.564 (erano circa duemila in più l'anno precedente). Ma se i Melis, cognome sardo più diffuso, superano ancora di gran lunga i Mendoza (filippini, comunità non italiana più numerosa con 145 componenti), la specie del casteddaio nato e cresciuto dentro le mura perde consistenza: solo 67.697 residenti fanno parte della categoria, nel 2002 erano 82.211. E se allora gli abitanti provenienti dall'estero erano 2843, stando agli ultimi calcoli sono 6.924. Un numero che fa parte della grande categoria degli immigrati (in senso demografico, cioè non nati sul territorio comunale): di questi gli italiani (che potrebbero essere tanto di Monserrato quanto di Pescara) erano 79.751 nel 2002, diventati 80.991 nel 2014. Un piccolo incremento rispetto a quello fatto registrare dagli stranieri. Sono coloro che vengono da fuori dai confini italiani a tenere popolata la città. E vanno a vivere soprattutto a Villanova, Stampace, ma sono tanti anche a San Benedetto, Sant'Alenixedda e nella zona di Bonaria. I negozi cinesi si moltiplicano, ma non è loro il record di presenze. I primi sono i filippini (1548), che staccano di molto gli ucraini (859). Seguono i romeni (759) e i 663 senegalesi. La Repubblica popolare ha portato in città solo 653 residenti.
COMMERCIO IN CRISI C'è la crisi, tutti lo sanno. E lo certificano anche i numeri. Nel territorio comunale in un solo anno sono scomparse 83 imprese registrate negli albi della camera di commercio. Nel 2013 erano 20.650, sono diventate 20.563 l'anno successivo. Va peggio con le imprese in attività: passate da 15.965 a 15.733. Anche se un po' di fiducia qualche aspirante imprenditore continua a dimostrarla. Le iscrizioni nell'anno non sono crollate: erano 1268, sono scese solo a 1265. Gli analisti dicono che il settore trainante potrebbe essere il turismo. Ma se i croceristi continuano a sbarcare, sempre più numerosi, i dati delle presenze non sono confortanti. Anzi, sono col segno meno: 442.563 nel 2014, ma erano state 454.466 l'anno prima, che aveva fatto registrare un incremento rispetto al 2012 (381.993). In parallelo, non c'è una grande disponibilità di posti letto in più: 2853 nell'ultimo anno, 2822 quelli del precedente.
L'ASSALTO DEI PENDOLARI L'annuario statistico però analizza anche numeri che non sono legati solo ai cagliaritani. Migliaia di automobilisti entrano ogni giorno in città, anche loro commettono infrazioni. Ma l'attività del carroattrezzi è minore rispetto agli anni passati: 11.049 rimozioni nel 2011 contro le 6970 del 2014. Il vizio più diffuso: il parcheggio sul marciapiede. Chi si deve preoccupare meno, anche se i poco, della sbadataggine dei cagliaritani sono i vigili del fuoco. L'intervento più banale, spesso, è quello delle aperture porte o finestre perché il padrone di casa si è dimenticato le chiavi. Il 2011 aveva fatto registrare 1114 interventi, l'anno scorso sono stati solo 1027.
Enrico Fresu