Rassegna Stampa

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Lirico, la nomina della Crivellenti: due sedute di Cda e sette protagonisti

Fonte: web sardiniapost.it
19 novembre 2015

 

Due sedute di Cda e sette protagonisti. Può essere riassunta così la vicenda giudiziaria che vede Massimo Zedda imputato per abuso d’ufficio nel processo aperto lo scorso marzo dalla Procura di Cagliari, dopo due anni di indagini in mano al pm Giangiacomo Pilia. Tutto ruota intorno alla nomina a sovrintendente di Marcella Crivellenti, manager romana rimasta in carica per undici mesi, dal dicembre 2012. Il suo mandato si interruppe per ordine del Tar.

Le sedute in questione sono quelle del 1° ottobre 2012 e del 15 ottobre di quello stesso anno. Allora nel Cda del Lirico erano in sette: oltre al sindaco, presidente di diritto, ecco Antonello Arru (espressione del Banco di Sardegna, il maggiore finanziatore privato), più Oscar Serci (scelto dal ministero per i Beni culturali) e ancora i consiglieri nominati dal Comune, Maurizio Porcelli e Cristiano Cincotti, a cui vanno sommati in due in quota Regione, cioè Gualtiero Cualbu e Felicetto Contu.

È nella seduta del 1° ottobre 2012 che Zedda ufficializzò al Cda la volontà di scegliere la Crivellenti. Il sindaco-presidente lo disse a inizio lavori, dopo aver chiesto ai componenti del Cda se avessero una qualche preferenza raccolta visionando i 44 curriculum arrivati con la manifestazione di interesse aperta dalla Fondazione del Lirico quella stessa estate del 2012. Obiettivo: trovare un sostituto di Gennaro Di Benedetto, il sovrintendente che, proprio per via della gestione finanziaria, non accontentava né la parte pubblica né quella privata del Lirico. Quindi la Fondazione concordò con Di Gennaro una strada pacifica per la sua uscita di scena che si tradusse in un assegno da 203mila euro.

A sentire i testi che oggi hanno sfilato davanti al giudice Claudio Gatti, contro la nomina della Crivellenti proposta da Zedda si schierano Contu e Cualbu. I due, tuttavia, fecero presente, come suggerito da Serci, di poterla accettare in caso di voto unanime da parte di tutto il Cda. Questo perché nei teatri è prassi che sia il presidente della Fondazione a indicare il sovrintendente.

Fatto sta che in quella seduta del 1° ottobre non ci fu una vera e propria votazione con alzata di mano, come in aula ha ricordato oggi anche Giovanni Lai, segretario verbalizzante in qualità di dipendente del Lirico. Tanto che nella riunione successiva, il 15 ottobre, Cualbu disse di aver chiesto un parere legale a un avvocato, secondo il quale la nomina della Crivellenti era irregolare perché avvenuta fuori dalla manifestazione di interesse.

Da lì la presentazione di un esposto in Procura, l’avvio delle indagini e il rinvio a giudizio di Zedda. Il processo è cominciato lo scorso marzo. Quella di oggi era la terza udienza, nella quale sono stati ribaditi anche i tempi della nomina ufficiale della Crivellenti, avvenuta a dicembre 2012. Cioè quasi due mesi dopo la proposta di Zedda, un tempo nel quale cambiò qualche componente del Cda. Infatti: subito dopo la querelle col sindaco-presidente si dimise Contu: al suo posto entrò, sempre in quota Regione, Giovanni Follesa. Cincotti, poi, fu prima sostituito con Corrado Cabras, poi con Giorgio Baggiani.

Rispetto all’udienza del 14 settembre 2015, in cui emersa che Zedda aveva scelto la Crivellenti senza aver fatto vedere il suo curriculum ai componenti del Cda (così hanno detto al giudice Contu e Porcelli), oggi Francesca Nocera e Anna Cristina Cabras, rispettivamente componente ‘semplice’ e presidente del Collegio dei revisori, hanno affermato il contrario, sostenendo che Zedda “aveva distribuito a tutti il profilo professionale” della manager romana.

Nell’udienza odierna c’è stata una convergenza dei testi anche su quanto successo nella riunione del Cda del 15 ottobre 2012. A sentire la Nocera, la Cabras e Cincotti, “la seduta venne interrotta per mancanza di numero legale – è risultato dai racconti dei tre -. Dapprima a lasciare i lavori furono Cualbu, Contu e Serci. Poi si unì Porcelli, dopo aver ricevuto una lunga telefonata”.

Davanti al giudice Gatti, come confermato dalla stessa Crivellenti citata oggi come teste dell’accusa, prima della sua nomina a sovrintende la manager romana aveva già lavorato al Lirico da “responsabile della biglietteria”. Venne scelta a giugno 2008 da Maurizio Pietrantonio, allora alla guida del teatro di Cagliari. “Dapprima fui contrattata per due mesi a mezzo, poi il rinnovo a gennaio, sempre con scadenza breve”.

La questione di quell’assunzione è stata discussa anche da Massimo Biscardi, direttore artistico dal ’92 al 2010, sentito pure lui come teste nell’udienza odierna. L’ex numero uno degli spettacoli, in carica anche ai tempi di Pietrantonio, è tornato su un dettaglio che anni fa scatenò un can can mediatico, visto che il contratto della Crivellenti sarebbe stato firmato da Pietrantonio su ‘raccomandazione” di Gianni Letta. Biscardi ha detto che l’allora sovrintendente gli “mostrò una lettera” a firma dell’ex braccio destro di Berlusconi. Il teste ha poi aggiunto di non aver mai capito la ragione di quel gesto. Di certo, la vicenda non pare aver appassionato il Tribunale. Tanto che la presunta pressione di Letta su Pietrantonio non è emersa nelle domande fatte dal pm alla manager romana. Anche perché tutto sarebbe avvenuto quattro anni prima della nomina della Crivellenti a sovrintendente.

Al. Car.
(@alessacart on Twitter)