Rassegna Stampa

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Lirico, processo Zedda. L’uomo Mibact: “Il problema? I debiti, non Crivellenti”

Fonte: web sardiniapost.it
19 novembre 2015

 

Un racconto facile, sulla storia del Lirico di Cagliari in profondo rosso nel 2012, si è intrecciato oggi al complicato faldone delle delibere che sono alla base del processo per abuso d’ufficio contro Massimo Zedda. Il sindaco del capoluogo sardo è imputato nella sua qualità di presidente della Fondazione del Lirico, carica che ricopriva ai tempi della nomina di Marcella Crivellenti a sovrintendente. “Una scelta fatta da Zedda proprio per rimettere ordine ai bilanci”, hanno ripetuto i testi che, dalle 9,30 alle 13,30, si sono alternati davanti al giudice Claudio Gatti, su richiesta del pm Giangiacomo Pilia, titolare dell’inchiesta.

Il focus più lungo sul disavanzo del Lirico lo ha aperto Salvatore Nastasi, classe ’73, barese, per undici anni direttore generale degli spettacoli dal vivo al Ministero per i Beni Culturali, quel Mibact che in Italia sovrintende (anche) al controllo e alla gestione dei teatri. “In più occasioni – ha detto – ho incontrato il sindaco-presidente. Si rivolse a me una prima volta per illustrarmi la grave situazione economica dell’ente. Mi disse che voleva invertire la rotta. Era sinceramente preoccupato. Effettivamente, il Lirico di Cagliari non è annoverato, al Ministero, tra i teatri che hanno potuto vantare le migliori performance finanziere. Anzi. Da parte nostra, di conseguenza, c’è stata massima disponibilità a collaborare, ma a Zedda abbiamo sempre invitato a voltare pagina in fretta. Gliel’ho ribadito pure nei diversi colloqui telefonici intercorsi di frequente per via delle nostre sollecitazioni a conoscere gli sviluppi sulla nomina del nuovo sovrintendente nel 2012″.

Né il pm né il giudice hanno chiesto al dirigente del Mibact di entrare nel dettaglio dei conti in rosso, anche perché l’accusa contro Zedda nulla c’entra con i bilanci di via Sant’Alenixedda, ma riguarda esclusivamente il presunto abuso d’ufficio che il sindaco-presidente avrebbe commesso nella nomina della Crivellenti. In particolare il pm contesta a Zedda di aver scelto la manager fuori dalla manifestazione di interesse che la stessa Fondazione avevano aperto a giugno 2012 per selezionare i candidati. Ma anche su questo i testi hanno in qualche modo difeso l’operato del sindaco-presidente. Così Francesca Nocera e Anna Cristina Cabras, le due commercialista che nel collegio dei revisori erano rispettivamente componente ‘semplice’ l’una e presidente l’altra. Sul tema, a domanda precisa del pm, si è espresso anche Cristiano Cincotti, rappresentante del Comune di Cagliari nel Cda della Fondazione.

“Nella seduta del 1° ottobre 2012, nella quale Zedda propose di assegnare l’incarico alla Crivellenti – è la sostanza delle tre deposizioni rese dai tre -, prima di fare il nome della manager di Roma, il sindaco chiese ai consiglieri del Cda se vi fossero preferenze tra i 44 curriculum pervenuti con la manifestazione di interesse. A risposta negativa, si aprì il dibattito sul profilo professionale della Crivellenti, profilo che il sindaco aveva distribuito a tutto il Cda perché si prendesse visione dei titoli e delle precedenti esperienze lavorative”.

I testi hanno risposto anche alla domande della difesa (rappresentata dagli avvocati Giuseppe Macciotta e Fabio Pili). I due legali in sostanza sostengono che a Zedda, al massimo, può essere imputato il vizio amministrativo commesso nel non revocare la manifestazione di interesse, come invece avrebbe dovuto fare anche secondo i giudici del Tar che, proprio per questa ragione, l’8 novembre 2013 hanno annullato la nomina della manager romana. Nessuna volontà di compiere un reato, dunque: assenza di dolo.

Tra i testi anche Massimo Biscardi, il pugliese di Monopoli, classe ’55, che al Lirico di Cagliari è stato direttore artistico dal ’92 al 2010. Quando due anni fa venne sentito dal pubblico ministero durante la fase delle indagini preliminari,  definì “pessima” la gestione della Crivellenti. Oggi, però, in aula, a domanda dell’avvocato Pili, ha detto che, al contrario, ha poi sentito parlare di quella gestione del Lirico in termini opposti,  come di “un periodo con buon esito”. Ma poi ha riconfermato le dichiarazioni rese al pm nel 2013.

La difesa, in proposito, ha fatto notare che la Crivellenti ha riportato in positivo “i conti dell’ente, con un avanzo di 29mila euro”. Inoltre il teatro di via Sant’Alenixedda era anche risalito dal penultimo al terzultimo posto nel Premio di qualità, ciò che permise al Lirico di Cagliari di ottenere risorse aggiunte col Fus (il Fondo unico per gli spettacoli). Biscardi ha detto di “considerare il Premio più una misura compensativa che non un merito reale”.

In aula si è anche parlato di altri due sovrintendenti: Mauro Meli, successore della Crivellenti (ma a Cagliari aveva guidato il teatro anche anni prima) e Susanna Spocci, scelta dopo lo stesso Meli ma silurata al termine del periodo di prova, lo scorso settembre. I loro nomi li ha fatti il direttore del Mibact, il quale ha sottolineato: “Quando Zedda mi disse che la manifestazione di interesse non lo soddisfaceva e propose la Crivellenti, ricordo che tra i 44 candidati c’erano Meli e la Spocci che non si può certo dire siano stati sovrintendenti brillanti”.

In aula, accanto ai suoi avvocati, sedeva Massimo Zedda che, finora, non è mancato a nessuna delle tre udienze. Il sindaco, in abito blu e camicia bianca, è apparso sereno. E con la testa ha spesso annuito mentre ascoltava i racconti fatti dai testi citati dall’accusa. Il processo riprende il prossimo 16 dicembre: verranno sentiti altri testimoni, compreso l’ex procuratore Mauro Marchetti che proprio il Comune di Cagliari, nel 2014, ha nominato nel Consiglio di indirizzo della Fondazione (il vecchio Cda). L’ex magistrato sarà il teste chiave della difesa.

Alessandra Carta
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