Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Fiorello show Scatenato più che mai

Fonte: L'Unione Sarda
9 novembre 2015

L'evento Applausi a scena aperta ieri a Cagliari


 

 

G li spettatori che non hanno assistito alla prima si preparino: perché lo spettacolo di Fiorello “L'ora del Rosario” che ha debuttato ieri sera al Massimo di Cagliari riserverà una sorpresa anche a loro, trasformandoli in protagonisti. Lo showman, che è ritornato nei teatri italiani con un nuovo spettacolo dal vivo, è in gran forma: due ore (e più) di spettacolo condite dagli applausi e dalle risate del pubblico. E ancora una volta Fiorello dimostra di saper far tutto, canta, balla, recita, improvvisa e chiede ai cagliaritani «ma siete dei criceti che Zedda vi ha messo tutte queste rotonde?».
Il copione è lo stesso anche a Cagliari. Il comico è arrivato nel capoluogo sardo con un giorno di anticipo. Un giorno in più per girare per la città e raccogliere tra le chiacchiere e il calore della gente nuove gag da inserire in uno show che si presenta in perfetto stile Fiorello: «analogico, fatto di puro intrattenimento e autentico divertimento» come lui stesso ha dichiarato. Due ore ininterrotte di monologhi, canzoni, duetti con artisti del calibro di Mina e Tony Renis in “collegamento” da Las Vegas, il tutto accompagnato dalla band diretta dal maestro Enrico Cremonesi e composta da Carmelo Isgrò al basso, Massimo Pacciani alla batteria, Antonello Coraduzza (sardo doc) alla chitarra e dal trio “I Gemelli di Guidonia” simpatico terzetto di vocalist, canterini spiritosi in fumo di Londra.
Tutto ha inizio alle 21 (non propriamente l'ora del rosario) con Fiorello che vestito da prete entra in scena da un entrata secondaria. E ha inizio la predica alla platea durante la quale assicura «i sassaresi vi amano molto... ci sono certe scritte sui muri». E ancora diverte con una parodia della lirica dove nessuno capisce mai quello che si dice per cui «se io ci metto una parolaccia mica te ne accorgi». Infine le imitazioni dei cantanti come Vasco Rossi, Negramaro, Tiziano Ferro e Gianni Morandi. Brani che a volte, dice lo showman, andrebbero ridimensionati. E allora riprende a cantare a suo modo alcuni classici come “Meraviglioso” di Modugno che diventa “Non tanto male”. E si va avanti così al Massimo, a ridere sulle parodie di vizi e virtù degli italiani. Ingredienti semplici ma esplosivi sono le persone e i luoghi che entrano nella pelle del comico prima di ogni tournée: «Ho una gran voglia di sentire e toccare la gente», aveva annunciato il divo siciliano. Si vede, aggiungiamo noi.
Simona Arthemalle