Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Bastione, lavori e conti in tilt

Fonte: L'Unione Sarda
9 novembre 2015


Debiti per oltre 100 mila euro: chiuso anche il De Candia - Alessio Raggio: «Il Caffè degli spiriti? Lo riaprirò in aprile, costi quel che costi»

 

La terrazza del Bastione Saint Remy è ancora recintata, come un malato avvolto da bende: i lavori, cominciati otto mesi fa, sono ancora in corso. I fastidi non mancano. Il Bastione è la porta d'accesso del quartiere più pittoresco della città: chiuso quello, e con tutti e quattro gli ascensori fuori uso da un mese, per chi vive in Castello i disagi sono notevoli, mentre solo i turisti più motivati e in forma affrontano a piedi la salita per visitare la rocca medievale.
L'IMPATTO Poi c'è l'impatto, drammatico, sulle attività produttive. Il Caffè degli Spiriti (60 metri quadri coperti e 250 di terrazza affacciata su uno dei panorami più belli del Mediterraneo) è chiuso da febbraio. Riaprirà il prossimo aprile, promette Alessio Raggio (la sua Free Times dal 1991 è titolare della concessione comunale): «Il Comune - dice - mi ha comunicato la settimana scorsa che il 31 marzo 2016 ci restituirà il locale. Lo riaprirò, a costo di vendere mie proprietà o cedere quote societarie. Averci finalmente indicato una data è un primo importante passo verso la normalizzazione della situazione». Difficile che a riaprirlo sia la società di gestione attuale, la Dunnage srl. Da un paio di settimane ha chiuso i battenti anche il vicino De Candia: “per restauro”, dice il cartello sulle vetrate, dietro le quali si intravedono sgabelli accatastati e una scala poggiata al bancone. Ma la realtà è un'altra. «Abbiamo riconsegnato il locale ad Alessio Raggio», racconta Alessandro Alfonso che (tramite la società Sardegne srl) è socio di maggioranza della Dunnage. Troppi, questi otto mesi di stop obbligato: soprattutto quando ogni mese si devono pagare alla Free Times di Alessio Raggio 16 mila euro di canoni (5.000 per il De Candia, 11 mila per il Caffè degli Spiriti). L'estate 2014 nei due locali lavoravano 42 persone: 13 dipendenti fissi, il resto stagionali. Ora tutti a casa. «Abbiamo tenuto aperto il De Candia per cercare di far fronte all'emergenza», spiega Alfonso. Nel frattempo, però, la Dunnage ha smesso di versare i canoni e il debito nei confronti della Free Times ha superato i 100 mila euro: ma alla riconsegna Alessio Raggio stima che i mancati introiti dovuti ai lavori ammonteranno a 240 mila euro. «Se non avessi avuto altre attività - ammette l'imprenditore, titolare fra l'altro del centro sportivo Tribune allo stadio Amsicora e dell'hotel nel faro di Capo Spartivento - a quest'ora sarei fallito».
LA CONTA DEI DANNI Ora, è il suo auspicio, bisognerebbe sedersi a ragionare col Comune dei danni che i lavori, pur necessari per far fronte alle infiltrazioni che da cinque anni rendono impraticabile la passeggiata coperta, hanno provocato alle due società: «Da parte mia - dice - c'è la massima disponibilità». Alessandro Alfonso è furibondo: «Finora, da parte dell'amministrazione, ho visto la più totale autoreferenzialità. Hanno deciso di far partire i lavori e l'hanno fatto senza tenere conto del fatto che ci avrebbero ucciso. E così è stato. Siamo a un passo dal dover portare i libri in tribunale».
IL COMUNE L'assessore ai Lavori pubblici Luisa Anna Marras, che ieri il cronista ha provato inutilmente a contattare, l'estate scorsa aveva spiegato che la lunghezza dei lavori era legata alla complessità della situazione che tecnici e operai si erano trovati di fronte: «Nel corso dei decenni ogni intervento si è sovrapposto ai precedenti, senza che nessuno si preoccupasse di rimuovere ciò che non era più utilizzato. L'impresa che ha aperto la pavimentazione della terrazza ha trovato diversi strati di tubi e di corrugati dismessi». In un'altra circostanza il Comune aveva fatto sapere che c'è, da parte dell'amministrazione «una chiara consapevolezza dei disagi che possono derivare ai privati» dai lavori.
ASCENSORI Poi c'è il fronte ascensori. Tutti fermi, si è detto: «I nostri uffici stanno chiamando tutti i giorni la ditta che deve fornire i pezzi di ricambio», giura l'assessore alla Mobilità Mauro Coni. «Ci hanno garantito che arriveranno il 20 o il 21 novembre. Basteranno pochi giorni per montarli. Il primo impianto a ripartire sarà quello che collega il Giardino sotto le mura al Bastione Santa Caterina», dove c'è una scuola elementare: i genitori degli alunni, qualche settimana fa, hanno protestato per i disagi dovuti allo stop dell'impianto. «A seguire, ripartiranno gli altri. Per ragioni tecniche, l'ultimo a essere riavviato sarà l'ascensore delle scalette Santa Chiara». I lavori, aggiunge l'assessore erano necessari: «Da cinque anni serviva una revisione generale che evitasse gli stop continui e permettesse l'adeguamento alle nuove regole per il trasporto dei disabili». Ma anche questa è una soluzione temporanea: sullo sfondo c'è la sostituzione di tutti e quattro gli ascensori: «Abbiamo un milione e mezzo di euro a disposizione, stiamo preparando la gara», conclude Coni: «E i tempi di realizzazione saranno brevi, massimo sei mesi, perché saranno sfruttate le parti fisse degli impianti attuali».
Marco Noce