Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Niente primarie, il Pd sceglie Zedda Montaldo: «Vinceremo di nuovo»

Fonte: L'Unione Sarda
2 novembre 2015

VOTO 2016.

Dopo il vertice con il segretario Soru, venerdì direzione per la candidatura del sindaco

 

Un'ora per discutere, un attimo per decidere: «Niente primarie, intesa su Massimo Zedda». Il vertice dello stato maggiore Pd è appena terminato: i segretari regionale (Renato Soru), cittadino (Nicola Montaldo) e provinciale (Francesco Lilliu) hanno comunicato al sindaco Massimo Zedda (Sel) l'intenzione del Partito democratico di sceglierlo come candidato sindaco per la primavera del 2016. «Zedda è il candidato migliore per far vincere il centrosinistra», dice Montaldo. «Nella direzione cittadina di venerdì riproporrò la conferma di Zedda senza fare le primarie». Montaldo (46 anni, docente di ingegneria idraulica, da un anno segretario cittadino) diventa uno dei perni centrali della campagna elettorale del Pd. Ma avverte: «La direzione cittadina è sovrana».
Aspetta resistenze al nome di Zedda?
«Il Pd ha un sistema di regole, ma la proposta della segreteria è importante e spero venga accolta: Zedda ha tutte le potenzialità per far vincere il centrosinistra».
Nell'incontro con Soru, Lilliu e Zedda è stato chiarito il ruolo del Pd nei confronti del candidato sindaco?
«In questo momento il Pd può avere, così come lo ha avuto durante la consiliatura, un ruolo decisivo. Dovrà averlo anche nella campagna elettorale».
Distinguo perché Zedda è espressione di un altro partito?
«Zedda è di Sel, partito di minoranza nella coalizione che esprime la maggioranza a palazzo Bacaredda».
Il Pd, è un fatto, punta di nuovo su un uomo non suo.
«Noi stiamo confermando non soltanto Zedda, che ha lavorato molto bene, ma l'intera amministrazione uscente, dove il Pd aveva inizialmente 13 consiglieri. Il presidente del Consiglio è del Pd, cinque assessori sono iscritti al Pd. Confermando Zedda a sindaco promuoviamo la maggioranza a guida Pd».
Il lascito alla città della consiliatura agli sgoccioli.
«È stato fatto un lavoro eccellente. Il Comune adesso si caratterizza innanzitutto per trasparenza. Basta considerare le cose fatte e reali: la riqualificazione del Poetto, delle piazze, e dei giardini. Il largo Carlo Felice, poi: marciapiedi più larghi e accoglienti anche per i turisti che quest'anno sono arrivati in massa. L'aspetto della città sta cambiando. L'immagine turistica del centro è davanti agli occhi di tutti».
Le idee del programma Pd in gestazione.
«Porteremo a termine la nostra visione strategica della città, con lo sviluppo del turismo, dell'Università, dell'imprenditoria nel campo del digitale. In questo senso ci aspetta la grande sfida di sfruttare al meglio i vuoti di Cagliari, cioé le aree militari dismesse, Buoncammino, il San Giovanni di Dio, l'ex Manifattura. Stiamo iniziando a definire anche le linee guida del Piano urbanistico comunale».
La scelta di Zedda è stata fatta con quest'ottica?
«Anche».
Convergenza indolore?
«Il nostro è un partito importante, grande, quindi c'è sempre qualche distinguo, come è giusto che sia».
A quali possibili forze alleate guarda il Pd?
«Noi partiamo con la coalizione attuale, con Sel, La Base e gli altri. Bisogna valutare se coinvolgere altre forze del centro. Ne parleremo in direzione».
I sardisti non cercano alleati, e Massidda è in campo con una lista civica.
«Massidda si è candidato, ed è un fatto. E non mi pare voglia fare primarie. Il Psd'Az ha cambiato segretario e sta iniziando a discutere. La nostra idea è di coinvolgere forze politiche che stanno al centro, in linea con la politica nazionale».
Chi, in particolare?
«Scelta civica, per esempio».
Avete pesato le forze avversarie?
«La più importante è storicamente quella di centrodestra, che prima di noi ha governato male la città».
Si porrà il problema del Movimento 5 Stelle.
«Per ora i grillini non hanno fatto nessuna proposta per Cagliari. Nello scenario politico cittadino non sono presenti. I grillini cagliaritani non si sa chi siano, per il momento. Non mi risulta ci sia un candidato».
Come neutralizzare la loro forza?
«Se ci fosse una convergenza al centro, il problema verrebbe risolto. Sarebbe importante fare un'alleanza di centro democratico con partiti che già a livello nazionale sono nostri alleati».
Guardate anche ai Riformatori?
«Presto per dirlo».
Il cronoprogramma.
«Venerdì in direzione la discussione sulla candidatura di Zedda. Poi inizierà la campagna elettorale, probabilmente con una grande manifestazione alla Fiera».
Pietro Picciau