Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Martini, studenti trasferiti al Besta

Fonte: L'Unione Sarda
9 ottobre 2015

Il preside vuol limitare i disagi per i pendolari: «Ho chiesto di potenziare i trasporti»

 

 

La macchina organizzativa per il trasferimento degli studenti del Martini è già partita: per oggi è fissato il consiglio d'istituto, presto si terrà un'assemblea con i genitori. «Ma sia chiaro: i ragazzi non sono a rischio. Non c'è un pericolo-crolli imminente. Sono necessari interventi di consolidamento in alcune parti dell'edificio risultate non a norma. Liberiamo le aule per consentire i lavori»: il dirigente scolastico Domenico Ripa ieri ha incontrato i tecnici della Provincia, servizio di Edilizia scolastica. Dai loro uffici è uscita la relazione che, dopo alcuni sopralluoghi, ha stabilito la necessità di lavori urgenti di manutenzione per lo storico istituto tecnico per ragionieri di via Sant'Eusebio. Intervento che, per molti studenti, significa un anno scolastico da affrontare nelle aule del Besta a Monserrato.
Il trasferimento potrebbe non scattare per tutte le classi: 28, per circa 650 studenti. Non esiste un cronoprogramma perché le comunicazioni non sono ufficiali. «Non ho ancora ricevuto lettere dalla Provincia», spiega il preside che sta comunque già prendendo le contromisure: «Potremmo utilizzare le aule al piano terra per tenere alcune classi nella sede storica ma per coloro che dovranno trasferirsi, soprattutto per gli oltre 100 iscritti pendolari dell'area ovest dell'hinterland, come Capoterra, Elmas o Decimo, ho chiesto un potenziamento dei mezzi di trasporto».
È su di loro che peserà maggiormente lo spostamento della sede. Il dirigente sta cercando una strada per mitigare i disagi. Ma non c'era scelta: alcuni solai del Martini, realizzati dopo i bombardamenti della seconda guerra mondiale, non sono a norma. Anche se un cantiere è stato appena chiuso, in Provincia si è stabilito che il consolidamento è necessario e urgente. «Ma il Martini non chiuderà per sempre», spiega Ripa, smentendo alcune voci, «rimarrà una scuola».
Enrico Fresu