Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Troppi rischi di crolli nelle scuole per i solai dei primi anni Sessanta

Fonte: L'Unione Sarda
9 ottobre 2015

Due progetti di Provincia e Comune per intervenire sulle coperture degli edifici più vecchi

 


Non stanno propriamente bene, i settanta edifici scolastici che fanno capo alla Provincia di Cagliari. Il caso-Martini, emerso in questi giorni dopo una serie di verifiche tecniche, è solo l'ultima emergenza che dovrà essere presa di petto per evitare il ripetersi di pericolosi crolli come quello del 29 novembre 2013 al liceo classico Dettori. Quella mattina venne giù il soffitto. Ferita un'insegnante, feriti due studenti. Una tragedia sfiorata che ha fatto scattare il piano di verifica di tutti i caseggiati, di tutte le coperture. E sono venuti fuori i problemi.
L'INGHIPPO «Lo stato dei solai - spiega l'ingegner Michele Camoglio, responsabile del settore edilizia scolastica della Provincia - ci impone interventi in tutti gli edifici costruiti tra la fine degli anni Cinquanta e i primi anni Sessanta». Il liceo di via Cugia, insegna. Proprio il cedimento di due anni fa è legato alla cosiddetta Sapel, la tecnica costruttiva adottata tre decenni fa e che, in città, interessa anche altre strutture, a cominciare dallo stesso stabile che ospita gli uffici dell'amministrazione provinciale in via Giudice Guglielmo e quelli di via Cadello, ma anche la clinica Macciotta. Tutti interessati in questi anni da cedimenti strutturali assolutamente identici e legati a solai che in alcuni casi hanno dimostrato di non essere più in grado di deformarsi se sottoposti alla pressione del carico per poi tornare allo stato iniziale.
LA SCOPERTA Trovato il problema restano le difficoltà di spendere i fondi disponibili. «Fermo restando che stiamo intervenendo un po' ovunque per la manutenzione ordinaria e per la messa a norma degli edifici, il grave problema è quello della limitazione di spesa. Vale a dire, il patto di stabilità che ci impone interventi parziali. Dal 2011 ad oggi abbiamo maturato fondi per 23 milioni di euro. Ebbene, la Regione ci ha detto: “Cara Provincia, puoi spendere fino a tre milioni l'anno per l'edilizia scolastica”», racconta Michele Camoglio. Così, in attesa dei finanziamenti statali della “Legge Renzi” e di quelli regionali del progetto Iscol@, ma anche del mancato trasferimento di contributi normali dovuti alla situazione delle Province, «siamo stati costretti - continua il dirigente - ad appaltare col contagocce. Tanto che anche recentemente abbiamo chiesto alla Regione di farci uscire almeno in parte dal patto e poter spendere i soldi che abbiamo in cassa».
MARCIA LENTA Uno stop che sta rallentando sensibilmente le opere. Da Cagliari a Pula (alberghiero Azuni), da Capoterra (Istituto Atzeni) a Muravera (nuovo Alberghiero) fino a Decimo, dove per esempio per il Mattei, istituto costruito in una conca ed esposto al rischio alluvioni, resta al palo il progetto esecutivo da 400 mila euro per la messa in sicurezza.
IN CITTÀ Meno problemi per gli edifici di competenza del Comune. Dagli asili nido alle medie inferiori, dove pur restando ferma la necessità di continui interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, non si registrano - a detta dell'assessore alla Pubblica istruzione, Enrica Puggioni - vere emergenze. Una situazione sotto controllo, insomma. Forse anche per l'età meno problematica dei sessanta caseggiati cittadini. «Che non vuol dire, sia chiaro - puntualizza l'assessore ai Lavori pubblici, Luisa Anna Marras - che stiamo gestendo edifici moderni ed efficienti. Anche nelle “nostre” scuole esiste il problema delle coperture in latterocemento. Come la Provincia abbiamo predisposto un piano di indagine sullo stato dei solai così da poterli sistemare preventivamente prima che scatti l'emergenza».
LA BONIFICA Molti i interventi sono stati fatti per rimuovere l'amianto. «Per le manutenzioni correnti abbiamo in movimento due milioni e trecentomila euro, stiamo inoltre operando in via Leo, dove spenderemo cinquecentomila euro per la scuola che ha dato problemi importanti di stabilità».
Insomma, l'edilizia scolastica non gode di ottima salute. Per questo si spera nelle coperture finanziarie romane e regionali per rimettere in sesto ogni singolo edificio. A Cagliari come nel resto dell'Isola. Dove i 1575 istituti che ospitano una popolazione di 212.920 studenti hanno davvero bisogno di un piano di ammornamento nel nome di una scuola, strutturalmente e didatticamente, davvero efficiente.
Andrea Piras