Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Nove concerti tra il Civico e Santa Croce

Fonte: L'Unione Sarda
5 ottobre 2015

L'evento Karel Music Expo, giù il sipario

 

 

T erza e ultima serata per chiudere il sipario su questa edizione del Karel Music Expo. Il festival delle culture resistenti, ideato e organizzato dalla cooperativa Vox Day, mette in scena nove set tra il Piccolo Teatro Santa Croce (dalle 20) e il Civico di Castello (dalle 20,50): protagonisti i sardi Herbert Stencil, Pasquale Demis Posadinu e il duo Pussy Stomp, la band maltese nosnow/noalps, il cantautore ferrarese Enrico Cipollini, i piemontesi Drink To Me, l'americano Bob Log III e dall'Inghilterra la cantautrice Lail Arad e i Clinic.
A precedere la musica, dalle 18 a Palazzo Siotto, la consueta rassegna di cortometraggi a cura di Daniela Lucato dedicata alla promozione del cinema indipendente e dei giovani filmmakers nazionali e internazionali. Sei i lavori in visione questa sera. Due gli italiani: “Messaggi Da Fuori” di Alessio Pasqua, che racconta il ruolo della radio nelle carceri come mezzo di comunicazione con l'esterno, e l'intimista “Dopo la notte noi”, di Simone Saponieri; arrivano invece da oltreoceano “The Magic Shoes” di Sahand Nikoukar, iraniano trapiantato negli Stati Uniti, che narra le difficoltà dell'integrazione, dal Perù “La Presencia De La Ausencia” di Wataska, un'indagine sulla devoluzione della specie umana, e dal Messico la storia tra catarsi e sogno di “Jarwie” di Rafael Rebolledo. Si torna in ambito Mediterraneo con l'israeliano “No Locked Doors”, del regista Shai Blanc, che affronta il tema dell'omosessualità.
Finita la musica, prima dei titoli di coda, spazio all'ultimo trittico di cortometraggi di animazione proposti ogni sera in collaborazione con lo Skepto International Film Festival, l'annuale rassegna cagliaritana che coinvolge filmmaker indipendenti di tutto il mondo sotto il segno dello scambio interculturale. In visione “Pandas” di Matúš Vizár (Slovacchia, Repubblica Ceca), “Luminaris” dell'argentino Juan Pablo Zaramella, e “Castillo y el Armado” del brasiliano Pedro Harres.