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Piove sulla Sardegna, la Regione pronta a fronteggiare l'emergenza

Fonte: web SardegnaOggi.it
1 ottobre 2015

 

Piove sulla Sardegna, la Regione pronta a fronteggiare l'emergenza
La Protezione civile mette in guardia: criticità massima dalla serata di mercoledì alla mattina inoltrata del primo ottobre. Tantissimi comuni sbarrano scuole e uffici pubblici. Da Cagliari a Olbia, l’Isola nel ciclone.



CAGLIARI – Paura e prevenzione: le due "p" muovono le decisioni dei piani alti delle istituzioni per arginare la furia del maltempo che si dovrebbe abbattere sulla Sardegna. Dai Comuni alla Regione, con l’ausilio della Protezione civile. Il ricordo delle tragedie di novembre 2013 porta chi di dovere a compiere delle scelte dettate soprattutto dalla sicurezza. L’allerta rossa farà segnare il suo picco massimo tra la serata di oggi e la mattina di giovedì primo ottobre.

"Niente panico, siamo in allerta rossa ma non ancora nella fase dell'emergenza", ha spiegato l'assessore regionale all'Ambiente Donatella Spano, che questa mattina ha sentito la Protezione civile nazionale per concordare gli aspetti operativi. "Il sistema di prevenzione è completamente funzionante e tutte le strutture sono attive e pronte a operare nel migliore dei modi, ma è essenziale che la popolazione contribuisca con le misure di autoprotezione che sono pubblicate sul sito regionale della Protezione civile".

"Per non intasare gli ospedali e i poliambulatori abbiamo chiesto ai cittadini di posticipare le visite non strettamente necessarie", ha affermato l'assessore della Sanità Luigi Arru durante una conferenza stampa. Per il direttore della Protezione civile Graziano Nudda esiste il rischio di alluvione, ma tutte le forze sono in campo: "In massimo un'ora siamo in grado di raggiungere qualsiasi punto della Sardegna. Per la sicurezza delle persone - ha concluso il direttore della Protezione civile - invitiamo a seguire tutte le prescrizioni e le misure di autoprotezione, ad essere vigili e ad evitare in particolare cantine e sottopiani".

Cagliari, Quartu, Capoterra, Olbia, Alghero, Sassari. La lista dei comuni che hanno deciso di sbarrare scuole, parchi e uffici pubblici e annullare eventi è lunga quanto i 377 municipi sardi.  Il sindaco del capoluogo isolano, Massimo Zedda, invita i cittadini "a evitare al massimo gli spostamenti" e c'è la possibilità "di prorogare i provvedimenti" fino alla fine definitiva dell'allarme. Sigillati il Palazzetto dello sport, il campo di atletica, le piscine di via dello Sport e Terramaini, la cupola geodetica Italia 90, la palestra di via degli Stendardi, tutti i teatri e i centri d’arte. La Regione chiude tutti suoi uffici per l'intera giornata di giovedì.

L’Università di Cagliari si ferma: stop a lezioni, esami, seminari fino alla mattina di venerdì stesso discorso per le visite non urgenti al Policlinico Universitario di Monserrato e al San Giovanni di Dio. Tra gli eventi di maggior rilievo, annullata la prova generale aperta al pubblico del Nabucco al teatro Lirico di Cagliari, idem la recita delle scuole in programma giovedì alle 11:00.

Gallura e Sassari. Gianni Giovannelli, sindaco di Olbia, ha deciso la chiusura di tutti gli istituti scolastici fino a sabato. Banchi e aule deserte da nord a sud di sicuro nella giornata di giovedì. La Asl di Olbia sospende per 24 ore le visite mediche non urgenti. La musica non cambia a Sassari, in questo caso fino a venerdì. L’Ateneo sassarese prolunga fino alle 12:00 del due ottobre il "tutto chiuso".

La Sardegna sotto lo scacco del maltempo, insomma, mette in campo tutte le azioni possibili per evitare situazioni gravi. Regione e Protezione civile sono al lavoro in modalità non stop, la rete di azione è rinforzata al massimo. E la notte in arrivo, forse, fa un po' meno paura.