Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Spazzatura, round alla De Vizia: sospesa la cauzione di due milioni

Fonte: L'Unione Sarda
1 ottobre 2015

CONSIGLIO DI STATO. Da Roma l'invito al Tar per decidere sull'azzeramento delle procedure

 

Altro che chiusa. La partita sull'appalto revocato dal Comune per la raccolta dei rifiuti va avanti davanti ai tribunali amministrativi e la De Vizia vince la prima schermaglia: il Consiglio di Stato ha sospeso il pagamento di una cauzione da due milioni di euro che la società doveva versare a palazzo Bacaredda dopo l'annullamento, a giugno, dell'aggiudicazione del bando da 230 milioni: il pagamento di quella somma costituirebbe «un grave pregiudizio» per la spa campana. I giudici hanno anche intimato al Tar di decidere al più presto sul merito del ricorso contro la decisione degli uffici comunali che avevano azzerato le procedure. Continua, quindi, una telenovela intricata. Mentre in municipio viene prorogato il vecchio sistema di raccolta dell'immondizia e si attende ancora l'indizione della nuova gara.
La vicenda è complessa. L'ultima puntata è datata 24 settembre. Il Consiglio di Stato, con ordinanza, ribalta un pronunciamento del Tar. De Vizia, Consorzio nazionale servizi e San Germano avevano chiesto l'annullamento della determinazione del 19 giugno «con cui il Comune ha escluso la ricorrente dalla gara per l'affidamento dei servizi integrati di igiene urbana disponendo, nel contempo, l'escussione della cauzione provvisoria».
Al centro della contestazione c'era un provvedimento che risale all'inizio dell'estate. Dopo una lunga battaglia combattuta, anche in quel caso, fra Tar e Consiglio di Stato, sembrava che il nuovo appalto del porta a porta, con i 230 milioni che si porta in pancia, fosse definitivamente in mano alla De Vizia. Sconfitta, tra sentenze emesse e ribaltate in appello, risultava la concorrente Econord. Poi il colpo di scena. Da una verifica sui documenti presentati dalle concorrenti erano emerse irregolarità: nessuna delle concorrenti, stando alla ricostruzione dei tecnici del Comune, era in possesso dei requisiti per partecipare alla gara. Dalle dichiarazioni erano stati omessi i precedenti penali di alcuni rappresentanti delle società.
Tutta la procedura era stata azzerata. Con la rabbia del sindaco, Massimo Zedda, che aveva parlato di grave danno per il Comune e annunciato la riscossione, immediata, di cauzioni per otto milioni di euro, da prelevare dalle casse delle società.
Ma alla De Vizia non ci stanno, presentano ricorso. Il Tar dà ragione al Comune, il Consiglio di Stato accoglie in parte le tesi degli avvocati della De Vizia, Giovanni Contu e Matilde Mura: la cauzione di 2 milioni, per ora, non deve essere pagata. Per la decisione sulla revoca bisognerà aspettare qualche mese.
Enrico Fresu