Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Scuola, la Sardegna ha il record di abbandon

Fonte: L'Unione Sarda
30 settembre 2015

IL PROGETTO. WeWorld intende garantire i diritti di bambini e ragazzi

 

La Sardegna ha il record italiano di dispersione scolastica. Ogni 100 ragazzi che entrano a scuola 25 abbandonano fra i 10 e i 16 anni. Un dato drammatico che fa regredire la nostra isola a fanalino di coda d'Europa.
Per contrastare questo fenomeno WeWorld, una ong che si occupa di garantire i diritti dei bambini e delle donne più vulnerabili, ha steso un programma che ha presentato ieri nella sala consiliare del Comune. Erano presenti Luigi Minerba, assessore alle Politiche Sociali, il presidente di WeWorld Marco Chiesara, Dimitri Pibiri, presidente de La clessidra, Carlo Alberto Caiani, direttore della fondazione Somaschi, Alberto Lisci, vice sindacodi Guspini, l'assessore alla Politiche sociali di Isili Maria Staiti e Samuele Antonio Gaviano, sindaco di Serri.
Il progetto si pone l'obiettivo di prevenire e contrastare il fenomeno della dispersione scolastica. E più in generale quello di migliorare la qualità dell'istruzione dei ragazzi. Costo? Circa centomila euro di risorse private moltiplicate per tre anni. «Il lavoro di ricerca sull'abbandono scolastico - ha detto Chiesara - è stato promosso nell'ambito del progetto Frequenza200. Abbiamo deciso di intervenire a Sant'Elia, e nei comuni di Isili, Guspini e Serri».
Si coinvolgeranno associazioni, volontari e tirocinanti. Ha spiegato Pibiri: «Il risultato non si può vedere dopo sei mesi ma speriamo in un rilancio dell'istruzione». Se tutto andasse bene si tratterebbe di riportare sui banchi 6.000 ragazzi entro il 2016. «Fate di ogni loro caduta un passo di danza», ha dichiarato Caiani, citando passi letterari e storie che «invitino gli educatori a far emergere dai ragazzi il loro piccolo Mozart ucciso».
Per evitare che la conoscenza vada perduta saranno organizzati doposcuola, sostegno scolastico, laboratori artistici e ricreativi, sportelli di ascolto psicpedagogico, laboratori motivazionali, attività rivolte a insegnanti e comunità. Saranno coinvolte le madri, soprattutto, perché senza il loro supporto ogni obiettivo andrebbe perduto. «La dispersione scolastica ha diverse motivazioni. È dovuta al sistema di istruzione che abbiamo ma anche socio culturale legata al contesto in cui viviamo. È qui che vogliamo intervenire con questo progetto. Daremo il nostro apporto», ha sottolineato detto Lisci. Isili è centro per tutti i ragazzi del Sarcidano. «Ma non può offrire tutto ciò che serve. Per questo ben venga un progetto, non lo voglio chiamare doposcuola». «Doposcuola è una parola legata ad altri tempi», ha detto l'assessore alle Politiche sociali. Anche il giovanissimo sindaco di Serri si lamenta a malincuore del morbo della non conoscenza che fa paura al futuro del suo paese.
Virginia Saba