Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Vi prometto una bella piazza» L'assessore: non chiamatelo muro dello scandalo, non lo è

Fonte: L'Unione Sarda
30 settembre 2015

SAN MICHELE. Marras difende il progetto degli architetti Vallifuoco, Pani e Steingut

 

«Non chiamatelo muro, perché un muro proprio non è. Tantomeno è uno steccato per recintare la chiesa e separarla dalla piazza. L'obiettivo è esattamente il contrario e si vedrà a opera ultimata». L'assessora ai Lavori pubblici, Luisa Anna Marras, difende il progetto di rinascita della piazza San Michele. Anzi, va oltre. «È probabilmente il miglior intervento fatto finora in città».
LA DIFESA Vestiti i panni (legittimi) dell'avvocato di parte, Marras sa che sulla sponda opposta c'è una fetta di Cagliari che quel progetto, il “muro dello scandalo” appunto, vorrebbe vederlo abbattuto. Un'opposizione netta che ha anche raggiunto l'Aula. Una lunga scia di contestatori che, oltre a un comitato di cittadini, si porta dietro anche padre Carlo Cogoni, vice parroco della chiesa della Medaglia Miracolosa.
LA TESI L'assessora prende fiato e parla, racconta, spolverando il suo leit motif «non amo le polemiche, contano i fatti», rinunciando ad entrare nel merito della querelle con la minoranza e con il comitato anti-muraglione.
IL PROGETTO «C'era l'esigenza di riqualificare la piazza e ci siamo avvalsi di professionisti», spiega Luisa Anna Marras. Che sono poi gli architetti Giuseppe Vallifuoco, Marco Eugenio Pani e Ilene Steingut, firmatari della progettazione preliminare e definitiva che porterà a ridisegnare la piazza. «Fermo restando il concetto che non stiamo innalzando alcun muro e che alla fine, ne sono certa, anche i più tenaci contestatori si ricrederanno, mi piace ricordare che i nuovi setti, le quinte, sono stati pensati non per separare la chiesa dalla piazza ma per unirla. Oggi si utilizza principalmente la chiesa feriale, meno quella superiore. Le due strutture conterranno le scale che portano alla chiesa superiore, al sagrato, per intenderci, che oltre a rappresentare la copertura della chiesa feriale, sarà raggiungibile, attraverso la rampa, anche dal carro funebre durante le messe funebri. Rampa che faciliterà l'ingresso ai disabili». L'assessore ricorda anche che i due setti semicircolari, curvilinei, alti tre metri e ottanta centimetri a dispetto dei trenta metri della chiesa, non sono uniti tra loro a formare una chiusura, ma staccati.
IL CANTIERE Ieri, in piazza San Michele, gli operai lavoravano di gran lena per realizzare le due scalinate laterali. Oltre la recinzione, tanti curiosi che chiedevano lumi ai responsabili del cantiere. Difficile trovare un estimatore dei “muraglioni”.
«Insieme al sindaco Massimo Zedda - ricorda Marras - siamo andati sul posto prima dell'avvio degli interventi, abbiamo informato gli ambulanti, il parroco don Beniamino, visto che l'opera coinvolge la chiesa. Nessuna riserva, mai una contestazione». Adesso le critiche si fanno tenaci. Severe, fino alla richiesta di abbattere il muro della discordia.
Andrea Piras