Rassegna Stampa

web cagliaripad.it

Lotta al commercio abusivo: "Percorsi di legalità per gli immigrati"

Fonte: web cagliaripad.it
25 settembre 2015

 

"Bisogna spiegare loro che è possibile combattere il fenomeno e mettersi in regola - ha evidenziato il prefetto Perrotta - far capire che conviene stare dalla parte dello Stato. Bisogna educare e sensibilizzare gli immigrati e spingerli verso percorsi di legalità”
Ansa News
 

Un protocollo di legalità per combattere e frenare l'abusivismo commerciale e la vendita di prodotti contraffatti che coinvolga prefetture, camere di commercio, comuni, enti e associazioni no profit. È il documento, che sarà firmato il prossimo 1 ottobre nel corso della Conferenza regionale della autorità di pubblica sicurezza, presentato oggi durante il Consiglio Territoriale per l'Immigrazione a Cagliari. Coinvolgere quindi gli immigrati perché siano sempre più inseriti in modo costruttivo e regolare nel tessuto sociale e commerciale dell'Isola.
L'obiettivo del protocollo è quello di creare una rete di cooperazione con la collaborazione di prefettura, forze di polizia anche locali, in cooperazione con le associazioni di categoria e con i vari enti per contrastare e risolvere il problema. Importanti saranno i percorsi di informazione e formazione dei cittadini e degli immigrati. "Bisogna spiegare loro che è possibile combattere il fenomeno e mettersi in regola - ha evidenziato il prefetto Giuliana Perrotta - far capire che conviene stare dalla parte dello Stato. Per farlo bisogna coinvolgere tutti, le prefetture, l'ufficio scolastico regionale, i comuni, le camere di commercio, le associazioni di categoria, gli enti. Bisogna educare e sensibilizzare gli immigrati. Spingerli verso percorsi di legalità per una integrazione progressiva".
Nel corso della riunione si è parlato anche dei danni provocati dall'abusivismo commerciale e dalla vendita di prodotti contraffatti come la concorrenza sleale, lo sfruttamento della manodopera irregolare o di minori, l'evasione fiscale o i pericoli per la salute. "Vogliamo promuovere e proporre al territorio un modo diverso di parlare di legalità - ha detto ancora il prefetto -. Non si può contrastare il fenomeno solo con la repressione, ma con il coinvolgimento di tutti i settori della società".