L'allarme

Intorno alla chiesa di Sant'Eulalia i residenti vedono tutto: «C'è chi spaccia, chi compra, il traffico è visibile a tutti. Ci siamo stancati». Una coppia si sta lamentando insieme a un altro residente: «Andiamo via, andiamo via anche noi. Abbiamo messo in vendita la casa. Pure le ambulanze non riescono a passare, qua». Tutti invocano maggiori controlli.
«Ha bisogno di qualcosa? Sta cercando qualche strada?». Un 27enne seduto su uno scooter monitora un po' tutto. E si sfoga, a modo suo. Le chiama “certe cose”: «Si fanno perché c'è fame, siamo disperati, non circola un soldo. Via dei Pisani è morta, qua non c'è nulla, nessun lavoro, uno si salva come può. Io ho una famiglia da mantenere. E non mi vengano a dire che non è un quartiere tranquillo, qua non siamo a Napoli. Se vedo che qualcuno scippa una signora io corro ad aiutarla. Sa cosa mi piacerebbe fare? Magari lavorare per tenere a posto questo quartiere, con qualche iniziativa. Ma lo Stato è assente. Noi amiamo la Marina, siamo cresciuti qua, potremmo organizzarci per tenerlo a posto». A poca distanza, altra storia, quella di chi arriva dalle Marche e ha scelto di vivere qui. Gianluca Stipa sta qua da un anno, si è innamorato di una ragazza sarda, hanno un figlio piccolo: «Il mio palazzo è multietnico, lo scambio culturale è un arricchimento. Siamo diventati grandi amici». (m. lam.)