Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

L’Anci: sì al taglio ma senza cancellare le risorse ai Comuni

Fonte: La Nuova Sardegna
10 settembre 2015


Il presidente Pier Sandro Scano: «Siamo a favore» Ma si teme che si creino buchi in bilanci già al collasso
di Luca Rojch
 

Spiccioli. Rischiano di restare solo spiccioli nelle mani di sindaci sempre più in bolletta. La nuova promessa di Matteo Renzi viene vista con grande preoccupazione dai primi cittadini. Via l’Imu e la Tasi. Roba da far sbiadire le fasce tricolori. Perché se da una parte i sindaci non possono che condividere un’iniziativa che cancella le tasse, dall’altra sanno che le ultime imposte che danno linfa a casse esangui sono proprio Imu e Tasi. Il gettito nei bilanci vale oltre 500 milioni di euro. «Risorse indispensabili per far funzionare la macchina amministrativa – spiega il presidente dell’Anci Pier Sandro Scano –. Senza queste non sarebbe possibile dare servizi ai cittadini».
Paura del vuoto. Ma nessuno creda che Scano sia un difensore dei balzelli. «Come potrei – dice –. Per prima cosa i sindaci sono i primi a sostenere un taglio delle tasse. Condividiamo l’orientamento del governo. Ma Renzi dovrà essere di parola. Ha garantito che lo Stato darà ai Comuni le risorse che verranno meno dai tagli. Spero sia di parola». Scano teme che il taglio dell’Imu sulla prima casa finisca per penalizzare i Comuni, come è avvenuto per quella agricola. Il governo ha promesso che avrebbe dato alle amministrazioni le risorse venute meno, ma non è mai avvenuto.
Replay. La paura è che anche per l’Imu e la Tasi il taglio non venga coperto dal governo. «Quello che è successo per l’Imu agricola non si deve ripetere – continua Scano –. Il timore dei sindaci è questo. In caso contrario saremo costretti a tagliare i servizi ai cittadini. Senza risorse non possiamo più garantire la gestione della cosa pubblica. Anche perché non ci sono altre imposte che ci danno un gettito rilevante».
Trasformismo. L’ultimo timore dell’Anci è che Imu e Tari si materializzino di nuovo sotto altre sembianze. «A breve ci sarà un tavolo nazionale tra Anci e governo per una ristrutturazione della tassazione comunale – dice Scano –. Si parla della creazione di una local tax che sostituisca tutte le altre. È chiaro che se all’interno verranno inseriti anche Imu e Tasi ci troveremo a pagare gli stesi balzelli, anche se avranno un altro nome. È questo che temiamo».
Il calcolo delle risorse. La dieta del governo e il patto di stabilità hanno ridotto sempre di più le entrate delle amministrazioni. Una parte delle risorse arriva dalla compartecipazione delle entrate erariali. In cui da Roma arrivano una parte delle tasse riscosse a livello nazionale nell’isola. Una seconda voce è il fondo unico dei trasferimenti ordinari. Sono i soldi che la Regione dà ai Comuni. E da tempo questa è la prima voce. Da questo capitolo le entrate sono tre volte più elevate di quelle che dà il governo. La terza voce è data proprio dalle tasse locali in cui la voce maggiore è costituita da Imu e Tasi. Ecco perché i sindaci mostrano grande cautela davanti all’annuncio del premier.
La paura non troppo confessabile è di venire trasformati dal governo in gabellieri costretti a riscuotere le tasse che
poi mette in cassa il governo. Dall’altra parte la forte politica di tagli costringe i sindaci a offrire sempre meno servizi ai cittadini. Il trampolino che ha lanciato molte carriere politiche rischia di trasformarsi in un implacabile trappolone.
@LucaRojch