Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Una permuta per via Roma»

Fonte: L'Unione Sarda
7 settembre 2015


Il presidente Funedda contrario alla vendita dell'edificio - Niente agibilità: l'Ersu non ha i finanziamenti per riaprire l'edificio

 

Non c'è che dire: la casa dello studente di via Roma, chiusa da ormai due anni, non ha avuto una storia fortunata. Contestato l'acquisto (nel 1999), contestata la posizione, contestata la scelta di trasformare l'albergo (Moderno) in alloggi per studenti fuori sede, contestata la proposta dell'ex presidente dell'Ersu Paolo Pirino di vendere l'edificio. Inutili i lavori per la sistemazione dell'impianto idrico appena conclusi. E una valanga di milioni di euro buttati al vento. Per riaprire lo studentato realizzato nel palazzo Vivanet sono ancora necessari tanti soldi: «Almeno tre milioni di euro», confessa l'attuale responsabile dell'Ente regionale per il diritto allo studio Antonio Luca Funedda. Che si ritrova una patata bollente tra le mani: senza quei fondi, che dovrebbero arrivare dalla Regione, l'edificio barocco di fronte alla stazione rimarrà chiuso.
NIENTE AGIBILITÀ La casa dello studente di via Roma è come la fabbrica di Sant'Anna (a Stampace): non si finisce mai di costruire, c'è sempre un inghippo che impedisce la regolare apertura. I 140 alloggi sono inutilizzabili dal 2013 perché nelle stanze gocciolava l'acqua delle condutture. Tubi colabrodo che, dopo una serie di peripezie, sono stati riparati. Nel frattempo gli studenti sono stati spalmati nella altre case dello studente della città e nel college arcivescovile. I lavori sono stati conclusi il mese scorso. Tutto a posto? Manco per niente. «In questi anni, durante i lavori, sono cambiate le norme sulla sicurezza», spiega Funedda. Facile scoprire gli effetti. «L'edificio ha bisogno di interventi molto importanti». Quali? «Prima di tutto la messa in sicurezza del controsoffitto e poi vari interventi sulla stabilità», dice Funedda. Ma il problema più difficile da superare è un altro. «Nell'edificio mancano gli impianti antincendio, quelli utilizzati per il rilevamento del fumo e lo spegnimento delle fiamme. Di conseguenza - aggiunge il presidente del cda dell'Ersu - non siamo in possesso dei documenti fondamentali per ottenere l'agibilità». Di quanto ha bisogno? «Per l'adeguamento alle norme di prevenzione sono necessari almeno tre milioni di euro. Soldi che in questo momento non possediamo». Morale della favola, la casa dello studente continuerà a essere sbarrata? «Sono fondamentali interventi che vanno studiati con la Regione. Sino ad allora rimarrà chiusa».
NO ALLA VENDITA Il predecessore di Funedda aveva valutato anche la possibilità di vendere quei 12 mila metri quadri nel cuore della città. Una perizia del 2008 ne fissava anche il valore: 7,5 milioni di euro. «Sono contrario a una vendita per fare cassa», spiega l'attuale presidente dell'Ersu. «Molto meglio ragionare su soluzioni che permettono un incremento dell'offerta. Una permuta può essere valutata».
VUOTI URBANI Ex Manifattura tabacchi, cinema Due Palme, caserme varie, palazzine, carcere di Buoncammino, cliniche Aresu e Macciotta. Cagliari è la città dei vuoti urbani. È necessario che il sindaco si faccia promotore di un'iniziativa che porti a un tavolo gli enti proprietari di un patrimonio immobiliare che deve essere messo a disposizione del capoluogo.
Andrea Artizzu