Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Domenica al museo Turisti in fila davanti ai Giganti

Fonte: L'Unione Sarda
7 settembre 2015


Giornata di ingressi gratuiti

 

«Una bella sorpresa, inaspettata». Rosanna e Marzia, della provincia di Verona, hanno fatto capolino da pochi minuti al Museo Etnografico, alla Cittadella dei Musei. «Non sapevamo nulla di questa esposizione, ma è aperta e gratuita, meglio così: finiamo le nostre vacanze cagliaritane al meglio, anche se con un pizzico di delusione per il degrado visto a Castello».
Madre e figlia si soffermano sui manufatti, gioielli e tessuti raccolti dal magistrato Luigi Cocco. Protagonisti, anche loro, di una giornata alternativa dedicata alla cultura. Un po' per il cielo nuvoloso e l'aria che sa più di autunno che di Poetto, un po' perché ogni prima domenica del mese è tutto gratis, il grand tour comincia da presto.
Alle 9 si spalanca il portone di piazza Arsenale. Un'ora più tardi, i primi visitatori varcano l'ingresso dei Musei civici. Solo alle 14 possono iniziare ad apprezzare la mostra “La memoria ritrovata”, chiusa la mattina. Le strutture sono tante, concentrate in pochi chilometri, il che facilita l'itinerario completo a piedi. «Siamo salite sulla Torre di San Pancrazio, visto il Palazzo di Città e da lì l'Archeologico», snocciolano le sorelle Giulia, Francesca e Marcella Mocci, arrivate di buon mattino da Ussana. «Ora ci tocca il Museo Siamese, che ancora non conosciamo ma ci incuriosisce. Certo la gratuità è il valore aggiunto di questa giornata».
La parte da leone la fanno i Giganti. Alle 16, in coincidenza con la terza visita guidata del giorno, in biglietteria c'è spazio appena per muoversi. «L'anno scorso ho visitato l'esposizione di Cabras, mi sembrava giusto completare l'opera», spiega Davide Marchetti, torinese. «Ho già visitato il resto della Cittadella dei Musei, tutto bellissimo ma ho dovuto caricare il passeggino di mia figlia per un largo tratto». Lo scivolo parte solo all'altezza dell'aula rossa. Prima, solo scale e montacarichi fermi. Non è l'unica osservazione emersa in una domenica che esalta tutto, pregi e difetti del principale sistema museale cittadino.
«Very good», è il ricordo nel newyorkese John, impresso sui libri firma. Ma intanto deve tradurre con il cellulare le didascalie, scritte in gran parte solo in italiano. Patriottico anche il sistema di segnaletica interno al complesso, sempre che si legga: le lastre in plexiglas sono vecchie e scrostate, quando non tappezzate di A4 fai da te. Una coppia di turisti non si raccapezza, scatta giusto una foto al Van Gogh impresso sul manifesto, alza i tacchi e se ne va. Altri si arrangiano, cercano. E alla fine trovano, come dimostrano i numeri.
Alle ore 18 l'Archeologico aveva staccato 1600 biglietti. Circa 500 l'Etnografico, 350 il Palazzo di Città e 300 la Galleria Comunale d'arte, queste ultime strutture che di solito fanno il pienone la sera.
Clara Mulas