Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Per la prima volta operazioni più veloci prima del trasferimento Identificazioni, la procedura inizi

Fonte: L'Unione Sarda
4 settembre 2015

 

Mentre la Sardegna, con l'arrivo di ieri, ha superato la sua quota di migranti da ospitare - e per questo il Ministero dovrà predisporre una nuova suddivisione in tutte le regioni che porterà alla pubblicazione, anche nell'Isola, di un nuovo bando per la ricerca di centri di accoglienza - a Cagliari c'è oramai una priorità non più rinviabile: «Serve un hub che permetta di effettuare il fotosegnalamento e di prendere le impronte digitali dei migranti prima di affidarli ai centri di accoglienza».
Parole di Giuliana Perrotta, prefetto di Cagliari, arrivata a metà mattina al molo Rinascita. Con lei Carolina Bellantoni, sua vice. Le due rappresentanti dello Stato hanno visitato il campo base, parlato con le persone al lavoro e verificato che le operazioni stessero andando per il meglio.
Ieri, per la prima volta, parte dei migranti sono stati identificati direttamente al porto. «La procedura», ha ribadito il prefetto, «dovrà essere questa. Ma serve un po' di tempo in più rispetto alla semplice pre-identificazione: tra le ventiquattro e le quarantotto ore. Per questo, in collaborazione con la Regione, dobbiamo individuare una struttura idonea a ospitare al massimo per due giorni i migranti. Il dialogo è già iniziato». Il prefetto ha incontrato il governatore Francesco Pigliaru e alcuni suoi assessori. «Individuare una struttura adeguata non è semplice», ha evidenziato l'assessore all'Ambiente Donatella Spano. Sulla Siem Pilot nessun eritreo: «Non ci sono persone di etnie che vogliono lasciare ad ogni costo la Sardegna. Questo dovrebbe evitare ripercussioni nei prossimi giorni».
Il prefetto Giuliana Perrotta ha ricordato che la Sardegna ha superato la quota assegnata (2.992): «L'emergenza va avanti, dunque è facile ipotizzare una nuova redistribuzione. I centri di accoglienza nell'Isola, individuati con i bandi precedenti, sono tutti pieni. Dovremo dunque indire una nuova gara». (m. v.)