Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Ieri a Cagliari l'attracco della Siem Pilot. Soccorse 11 donne incinte Migranti, altri 800 arrivi A

Fonte: L'Unione Sarda
4 settembre 2015

Sei giovani vite spezzate in uno dei tanti, troppi, viaggi della speranza. Due uomini sono morti annegati: finiti in mare, forse buttati dopo una lite, da quel gommone che li avrebbe dovuti condurre verso una nuova vita. Una fine forse ancora più tremenda invece per quattro donne: schiacciate e uccise in fondo a un barcone durante una rissa, un violento diverbio scoppiato per conquistare i posti migliori.
LA PIETÀ I sei cadaveri erano a bordo della nave norvegese Siem Pilot, arrivata ieri mattina alle sette al molo Rinascita del porto di Cagliari. Le salme sono state portate a terra una volta ultimate le operazioni di sbarco dal mercantile che ha trasportato in Sardegna 781 migranti (175 sono donne, undici i minori compresi sei bambini) soccorsi al largo della Libia. La sirena del traghetto della Tirrenia, attraccato a poche decine di metri, ha suonato per ricordare le nuove vittime di un esodo senza fine.
ARRESTATO UNO SCAFISTA I 781 migranti sono stati salvati in sette distinte operazioni. Un viaggio tremendo, come hanno raccontato appena scesi nel campo di accoglienza allestito al molo Rinascita dalla protezione civile regionale. Un altro giovane africano è vivo per miracolo: è stato accompagnato in ospedale per una brutta ferita d'arma da fuoco a un occhio. Alla guida di uno dei gommoni c'era, secondo la ricostruzione degli agenti della Squadra mobile, un venticinquenne marocchino: ieri pomeriggio Malih Said è stato arrestato per favoreggiamento all'immigrazione clandestina. Dai racconti dei migranti è emerso che Said aveva i contatti con gli uomini dell'organizzazione criminale libica che ha fatto partire i barconi. Ha inoltre rifornito di carburante il gommone e costretto i migranti a salire sull'imbarcazione nonostante la capienza fosse ormai superata. Si è poi messo alla guida fino alla richiesta di soccorso.
LE OPERAZIONI A TERRA Nel campo, tra le undici tende, hanno lavorato circa 200 persone sotto il coordinamento della Prefettura. Tutte con compiti precisi. Ai migranti appena sbarcati è stato consegnato cibo e acqua. Sono stati visitati dai medici e poi identificati (cento anche con le impronte digitali, gli altri con una semplice preidentificazione fotografica). «Sono persone provate dal viaggio», ha sottolineato la responsabile del servizio sanitario, Silvana Tilocca, gestito dalla Asl 8. «Tra i migranti anche undici donne incinte. Una sembrava dovesse partorire. È stata portata d'urgenza al Santissima Trinità ma l'allarme è rientrato. Alcune persone avevano delle fratture. I casi di scabbia sono 35: niente di grave, dopo il primo trattamento verranno visitati una seconda volta nei centri».
LE NAZIONALITÀ I sei corpi senza vita non sono stati identificati: le agenzie funebri hanno portato i cadaveri a Sinnai (2), all'ospedale Brotzu (2), al San Giovanni di Dio (1) e al cimitero di San Michele (1). Nei prossimi giorni il medico legale Roberto Demontis e i suoi collaboratori eseguiranno l'autopsia. Intanto c'è anche il problema di dove portare le salme che rischiano di restare in attesa di sepoltura anche mesi. I migranti sbarcati a Cagliari sono in prevalenza nigeriani (491). Queste le etnie più numerose: Ghana (102), Mali (78), Gambia (66), Costa d'Avorio (41), Senegal (39), Guinea (18). Dopo il grande lavoro degli agenti della Scientifica, dell'Immigrazione e dell'ufficio di gabinetto della questura, è cominciata l'assegnazione ai centri di accoglienza distribuiti in tutta la Sardegna.
I CENTRI DI ACCOGLIENZA In provincia di Cagliari, sono rimasti 371 migranti accompagnati nei vari centri (hotel, abitazioni, case d'accoglienza): 70 al Cara di Elmas, 110 a Cagliari, 2 a Selargius, 1 a Villacidro, 1 a San Gavino, 16 a Villasor, 2 a Iglesias, 100 a Narcao, 4 a Carbonia, 10 a Villanovaforru, 14 a Sinnai, 40 a Quartu Sant'Elena.
Matteo Vercelli