L'Associazione che raduna tutti gli operatori dal vivo del settore denuncia i tagli del 13 per cento imposti per il 2015 a ogni compagnia dopo il 40 per cento in meno del 2014
CAGLIARI. L'Agis Sardegna (Associazione generale italiana spettacoli) si dissocia dalla Regione. "E' un quadro del comparto spettacolo totalmente diverso dalla realtà, quello pubblicato sul sito della Regione Sardegna dall'assessore della Pubblica Istruzione Claudia Firino a margine dell'incontro avvenuto con le associazioni del settore il 29 luglio 2015", è la denuncia dell’Agis Sardegna, l'organismo che rappresenta le più importanti associazioni di spettacolo dal vivo del territorio. Agis si dissocia fermamente dalle dichiarazioni contenute nel comunicato dell’assessorato in cui si afferma che nessun taglio sarebbe stato operato rispetto allo scorso anno.
Dichiarazioni che secondo l'Agis non corrispondono al vero, visto che ogni beneficiario nel 2015 ha subito un taglio netto del 13% rispetto ai finanziamenti erogati l’anno precedente, a cui si aggiunge l’autentico salasso subito nel 2014 con un taglio di oltre il 30%. Altro punto denunciato: "Particolarmente grave, anche nei confronti dei numerosi lavoratori dello spettacolo che non percepiscono lo stipendio da diversi mesi, che il comunicato non faccia minimo cenno al fatto che, come previsto dalla legge, arrivati quasi a metà agosto e con le attività già concluse o in corso di attuazione, non sia stata ancora erogata l’anticipazione dell’80% e si sia parlato invece di un’anticipazione di appena il 40%, da erogare nel mese di settembre, con un annuncio che per quest’anno non verranno erogati più del 70% delle somme stanziate".
“Con l’abolizione del patto di stabilità, le minori risorse stanziate saranno compensate da tempi rapidi e certi di erogazione dei contributi” declamavano solo sei mesi fa i massimi livelli del Governo Regionale: "Ancora una volta _ si continua nel comunicato Agis - assistiamo a una triste smentita di inutili promesse. La realtà dello spettacolo in Sardegna è ben diversa dal quadro dipinto dall’assessore Firino. Il settore è completamente al collasso e la situazione del teatro Lirico oggi sulle prime pagine dei quotidiani sardi è solo uno dei tanti esempi di malagestione e di assoluta mancanza di una vera politica per il settore: la Regione Sardegna ha deciso in maniera miope e autolesionista di disinvestire sul mondo dello spettacolo e, in questa situazione, risulta quasi grottesco porre l’accento sulla necessità di una modifica dei criteri di ripartizione dei fondi di premialità approvati dalla precedente Giunta. Un'esigenza certo legittima ma per nulla prioritaria, visto che quei criteri, di fatto, non sono ancora mai stati applicati proprio a causa dei continui tagli che ne hanno completamente annullato i principi".
“Giudicateci dopo la nostra prima finanziaria!”, questo era il leitmotiv più volte ripetuto pubblicamente dall’assessore Firino: "L’Agis Sardegna constata purtroppo il fallimento della politica culturale fin qui espressa, auspica
in sede di assestamento di bilancio un immediato reintegro delle risorse (pari almeno a 10, 5 milioni di euro erogati dalla precedente giunta Cappellacci) e una ripresa proficua e veramente operativa del tavolo di concertazione, per ridisegnare finalmente la legge regionale sullo spettacolo".