Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

In “piazza della disperazione” la speranza di un futuro migliore

Fonte: L'Unione Sarda
7 agosto 2015

Bivacco notturno davanti al Municipio nell'attesa di imbarcarsi verso la Penisola 

La notte trascorsa tra rifiuti, escrementi e topi in piazza Matteotti, drammatico esempio di come qualcosa nel complesso macchinario dell'accoglienza dei migranti non funzioni. Poi a metà mattina di nuovo il presidio davanti al cancello del porto per l'imbarco. Circa cento migranti eritrei - la metà donne e qualche bambino - hanno rinnovato il loro appello: «Vogliamo andare via dalla Sardegna. I nostri parenti sono in Italia e nel Nord Europa. Qui non ci facciamo nulla».
Alle 19 sarebbero dovuti partire in 51. Nessuno è però salito sulla scaletta del traghetto della Tirrenia: alla fine i soldi raccolti bastavano per una trentina di biglietti. Così sono rimasti a terra tutti. Rassegnati si sono diretti in piazza Matteotti pronti a una nuova notte all'aperto per poi ripresentarsi, oggi, davanti ai cancelli del porto con la speranza di imbarcarsi sulla nave e lasciare la Sardegna. Il tutto accompagnato dal consueto dispiego di forze dell'ordine. Inspiegabili storture di uno dei drammi più grossi della nostra società: la tratta di essere umani.
PIAZZA DELLA DISPERAZIONE C'è chi l'ha ribattezzata “piazza della disperazione”, chi “piazza dei migranti”. Uomini, donne e bambini hanno dormito nelle aiuole o nella piscina vuota. Oramai non è più una novità: cambiano solo i numeri. Sembra che nessuno si stia accorgendo di quanto sta accadendo. Oppure si chiudono gli occhi, non sapendo quali soluzioni adottare. Solo alcune associazioni si danno da fare offrendo assistenza ai migranti. Per mangiare si sono arrangiati, così come per gli altri bisogni: senza nemmeno un bagno chimico, facile immaginare le conseguenze.
PULIZIA STRAORDINARIA Così ieri mattina sono entrate in azione tre squadre del Comune per la pulizia di piazza Matteotti diventata una piccola discarica in pieno centro città: cartoni usati come giacigli, vestiti sporchi e abbandonati, bicchieri e bottiglie di plastica, resti di cibo, escrementi. E topi. «Abbiamo trovato di tutto», hanno spiegato gli operatori ecologici al lavoro con guanti e mascherine, scortati da due pattuglie della polizia municipale e dai carabinieri. Un roditore è spuntato da sotto un cartone: il suo banchetto è stato interrotto ed è stato catturato e ucciso. Un altro topo è riuscito a scappare. Alla fine sono state raccolte decine e decine di sacchi di spazzatura. Un lavoro andato avanti sotto lo sguardo dei migranti, di tanti turisti un po' smarriti e di cagliaritani di corsa per non perdere il pullman.
LA PARTENZA Il gruppo più numeroso di migranti, gli eritrei arrivati sabato scorso sulla nave della marina militare tedesca, si è poi spostato al porto per cercare di salire sulla nave e lasciare l'Isola. La Polizia si è messa al lavoro per trovare una soluzione. Alla fine il viaggio della speranza verso il Nord Europa è rimasto per ora un sogno: la raccolta dei soldi non è bastata per comprare 51 biglietti. Un altro intoppo è stato l'arrivo all'ultimo istante del mediatore culturale che sarebbe dovuto partire con loro. Così la nave ha mollato gli ormeggi senza migranti a bordo. Per loro, oramai più di cento eritrei, un'altra notte in piazza Matteotti.
Matteo Vercelli