Domani in Consiglio il Piano particolareggiato per Castello, Marina, Stampace e Villanova
A Buoncammino spazio per un centro polivalente universitario
L'idea-guida è far nascere nel centro storico un polo urbano dell'innovazione con il riuso-rinascita degli spazi inutilizzati - le grandi fabbriche - capaci di coniugare creatività artistica e tecnico-scientifica. Tra le fabbriche spiccano luoghi-simbolo della memoria cittadina: l'ex carcere di Buoncammino, gli ospedali di Stampace (San Giovanni di Dio e l'ospedale militare di San Michele), il complesso delle ex cliniche universitarie sopra Stampace (ex Pediatrico- Macciotta-Aresu), il Palazzo delle Scienze, l'ex Manifattura Tabacchi. Dopo lo stop del 2011 (la Regione indicò una serie di carenze) il “Piano particolareggiato del centro storico” torna domani in Consiglio comunale: lo illustreranno l'assessore all'Urbanistica Paolo Frau e il preside di Architettura Antonello Sanna.
LA MAPPA Tre i progetti strategici da presentare all'Aula: il parco urbano storico, la città della cultura, la riqualificazione urbana sostenibile per Pirri. In seguito la Commissione urbanistica dedicherà numerose sedute, tra agosto e settembre, all'esame dettagliato di ogni singolo aspetto del Piano. Andrea Scano, presidente della commissione Urbanistica anticipa un possibile cronoprogramma dei lavori: «Il Piano potrà essere adottato dal Consiglio a fine settembre. L'approvazione definitiva avverrà successivamente, dopo alcuni mesi, e lavoreremo a tappe forzate per raggiungere questo obbiettivo». L'altra mattina l'assessore Frau è stato sentito in Commissione, a palazzo Bacaredda. «Ci sono state presentate le principali novità», sottolinea Scano. «È soltanto grazie al Piano che in città si potrà assistere a un'autentica rinascita del centro storico». Il documento torna in Aula con un volto nuovo rispetto alla versione di quattro anni fa. Scano: «La necessità di una rivisitazione nasce dall'esigenza di dare una risposta alle osservazioni del Servizio tutela del paesaggio della Regione e di colmare le carenze». La principale, messa in evidenza dall'Agenzia distretto idrografico Sardegna (Adis), era rappresentata dalla mancanza dello studio di compatibilità idraulica, geologica e geotecnica. «Nel nostro caso», commenta Scano, «occorre tener conto della presenza di numerose grotte e cavità artificiali nel centro storico, come della presenza di alcune pareti rocciose a rischio di crollo. Gli eventuali, futuri interventi dovranno essere fatti in totale sicurezza».
Nel dettaglio - se il Piano non dovesse subire modifiche in Aula - a Buoncammino nascerà un spazio polivalente universitario, al San Giovanni di Dio un polo della cultura della Salute, al palazzo delle Scienze un museo della Scienza.
I VUOTI Addio ai ruderi e ai vuoti urbani, con l'obiettivo di ripopolare Castello, Stampace, Marina e Villanova. Lotti con “edifici incongrui” sono stati individuati in via Manno, scalette Santa Teresa, via Del Collegio (158 mc edificabili), via Concezione (360 mc) e corso Vittorio Emanuele II angolo via Portoscalas (360 mc), corso Vittorio Emanuele II angolo via Palabanda (il portico di Palabanda), piazza San Giacomo (750).
ALLOGGI Novità anche nell'ambito dei frazionamenti (sarà molto più facile realizzare più appartamenti piccoli a partire da uno grande), della possibilità di installare lucernari e soprattutto novità nel campo delle energie alternative. «Potranno essere installati pannelli solari e fotovoltaici purché compatibili con i valori e le caratteristiche ambientali e paesaggistiche del contesto in cui ricade l'edificio», avverte il presidente della commissione Urbanistica. Da domani via al dibattito in Consiglio, sebbene la lista civica “Cambiavento” un'idea se la sia già fatta: «Un polo della cultura della salute nell'ospedale San Giovanni di Dio sarebbe tutto molto bello e noi di Cambiavento saremmo i più forti sostenitori di questa proposta se Cagliari si trovasse nell'isola di Utopia. Crediamo che tutti gli spazi inutilizzati della città debbano essere recuperati e messi a disposizione dei cittadini e di chi ha idee innovative per far crescere l'economia. È invece evidente che la realizzazione di un centro culturale della salute sia esclusivamente una macchina mangia soldi». La proposta: «Si coinvolga decisamente il privato, proponendogli una parte del meraviglioso immobile per realizzare un albergo, ristoranti oppure strutture attrattive. L'accordo dovrebbe obbligare il privato a realizzare la piazza antistante l'ospedale e un eventuale parcheggio interrato sotto la piazza, così come ipotizzato dal piano particolareggiato».
Pietro Picciau