Rassegna Stampa

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Un acquario al padiglione Nervi? "Prigione per animali, Zedda deve opporsi"

Fonte: web SardegnaOggi.it
29 luglio 2015

 

Un acquario al padiglione Nervi? "Prigione per animali, Zedda deve opporsi"
L'eco della possibile trasformazione della struttura - con costi milionari - supera il mare Tirreno. Varie associazioni animaliste bocciano il progetto. "No alla speculazione sugli animali, il sindaco tuteli l'ecologia".



CAGLIARI - No, secco, all'idea di trasformare il padiglione Nervi in un acquario. Perchè sia realtà servirebbero "almeno 10 milioni di euro", così è emerso dall'incontro tra il numero uno di Confcommercio Sud Sardegna, Alberto Bertolotti, e i vertici della Costa Edutainment. Uno scenario benedetto dalla stessa Confcommercio, che vede nell'operazione un possibile volano turistico. "Battelli che vanno a prendere sotto bordo i crocieristi per portarli direttamente all'acquario, al museo del sale e per un'escursione al parco di Molentargius", così Bertolotti, lo scorso 23 maggio. Potenza del web: la notizia varca il mare e finisce sotto gli occhi di una delegata del Movimento antispecista residente a Tortona, Paola Re, e dei piani alti della Lida di Firenze (cioè della Lega italiana dei diritti dell'animale). Che bocciano senza appello tutto il progetto, e chiedono un impegno chiaro - e, scontato dirlo, che vada nella direzione opposta - da parte del sindaco Massimo Zedda.

LA LETTERA - "È interessante notare come ci si preoccupi di architettura, ingegneria, logistica, urbanistica e come si sottolinei il costo zero del prelievo di acqua (particolare che ingolosisce parecchio... ma sarà vero?). Nessun accenno alla mancanza di etica che sta alla base del progetto", esordisce Paola Re, supportata dalla Lida Firenze. "In ogni parte del mondo si fanno sentire le proteste per acquari e delfinari, autentiche scatole d'acqua, prigioni per alcune disgraziate specie marine private ingiustamente della libertà. Lo scopo protezionistico e didattico dell'acquario è mistificatorio. Una specie animale deve essere protetta nel suo habitat: ridurla in schiavitù considerando questo il solo modo per proteggerla è frutto di un pensiero antropocentrico. Riguardo la didattica, come si può pretendere di mostrare le peculiarità di una specie animale se la si esamina prigioniera?", chiedono, all'unisono, l'antispecista e l'associazione toscana. "Gli acquari sono una grande speculazione sulla pelle degli animali ma sarebbe bene che ci si adoperasse per una maggiore cura dei mari, del loro inquinamento, della loro pesca crudele e scriteriata,una vera guerra quotidiana e un insulto all'ecologia del pianeta. Il sindaco Massimo Zedda, il cui partito politico di appartenenza vanta la parola ecologia nel suo acronimo, dovrebbe essere il primo oppositore a questo progetto retrogrado e specista che di ecologico non ha proprio nulla".