Sotto i portici tra via Dante e via Sant'Alenixedda regna il degrado
Doveva diventare una rinomata galleria commerciale, con tanti negozi e attività che avrebbero attirato la gente in una zona centrale della città, in espansione negli Anni '60. Invece le Ormus non sono mai decollate e, tra via Dante e Sant'Alenixedda, regna lo squallore, tracce di incuria e abbandono ovunque, sotto questi portici a un passo dal teatro di Cagliari.
Nessuno si aspettava la galleria Sordi di Roma, forse no, ma vedere questo scorcio della città ridotto così, buio, sporco, con le pareti graffittate e il pavimento malridotto, fa rabbia a molti. A chi ci lavora e a chi ci abita, innanzitutto. Ma anche a chi ci passa per caso. «E dire che siamo in una zona abbastanza trafficata della città e di un certo peso, non periferica», si lamenta un signore che ci passa ogni giorno «per tagliare la strada», dal lato via Dante al lato via Sant'Alenixedda (o viceversa) e da via Salaris, le tre uscite della galleria.
Dentro una galleria commerciale ci si aspetta di trovare, innanzitutto, tanti negozi e tanta gente. E invece sono più le saracinesche abbassate e gli spazi vuoti, resi liberi da chi c'era un tempo, che i locali aperti. C'è un bar, ormai famoso, un ristorante cinese e uno messicano, ma tutto merito loro se lavorano e resistono, tutt'attorno è una tristezza, qualche ufficio (una nota assicurazione e la sede del Consorzio di Bonifica), un antiquario e alcuni condomìni, popolati per lo più da anziani. E, senza vigilanza, «teppistelli e vandali», hanno vita facile, spaccano gli scalini, imbrattano i muri o attraversano i portici in scooter.
«Sono episodi all'ordine del giorno», conferma il consigliere comunale Stefano Schirru che, con un'interrogazione (all'ordine del giorno in Consiglio) richiama il Comune al rispetto della convenzione siglata, nel 1964, con l'impresa costruttrice (Ormus spa). «Le Ormus versano in un grave stato di degrado a causa della totale mancanza di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, previsti a carico dell'amministrazione - spiega Schirru - in particolare l'assenza di illuminazione, totale in alcuni tratti, comporta disagi a coloro che risiedono o transitano: vengono segnalati diversi esecrabili episodi, come l'utilizzo della galleria come un vespasiano». Non solo: la pavimentazione è da sistemare, «in alcuni punti è una vera e propria barriera architettonica». La riqualificazione del quartiere - conclude Schirru - «risulta fortemente compromessa da questo luogo di passaggio: vogliamo sapere se sindaco e assessore siano a conoscenza della situazione e cosa intendano fare».
Carla Raggio