In città manca un campo per il rugby. Una carenza che costringe centinaia di ragazzini, e relativi genitori al seguito, a faticose e costose migrazioni negli impianti delle società dell'hinterland, dove, al contrario, questo sport a torto giudicato minore, gode di ben diverso riscontro da parte di politici e imprenditori. Per colmare questa mancanza scende in campo una squadra trasversale di consiglieri comunali con in testa Giovanni Dore e composta da Ferdinando Secchi, Sebastiano Dessì, Francesca Ghirra, Marisa Depau, Francesco Ballero, Fabrizio Marcello e Gennaro Fuoco, che nei giorni scorsi ha presentato una mozione. In pratica il Comune dovrebbe trovare uno spazio adatto alla realizzazione di una struttura, al resto penserebbe l'Accademia rugby Cagliari, un sodalizio che sino a poco tempo fa giocava nei campi di Monserrato, ora vietati. «Una squadra nella quale militano attivamente ben 140 ragazzi che rischia lo stop di tutte le competizioni», afferma Dore. «Il presidente Vincenzo Mascia più volte ha fatto istanza. Se l'amministrazione reperisce lo spazio è disponibile a realizzare un impianto moderno a proprie spese in project financing in modo che si possano svolgere anche competizioni internazionali».
IL RUOLO SOCIALE Il rugby è uno sport duro per gentiluomini. Prima di tutto il rispetto dell'avversario e delle regole, poi, con il famoso terzo tempo : una sana mangiata che placa gli animi e rende tutti amici. «Tale società rugbystica, inoltre, ha svolto ed intende svolgere anche per il futuro un ruolo di inserimento sociale e scolastico di persone con disagio psichico o sociale», scrivono nella mozione i consiglieri comunali. Che chiedono al sindaco e alla Giunta di «individuare - entro e non oltre il 15 settembre 2015 - nel territorio comunale uno spazio sufficiente a realizzare un impianto sportivo per il rugby (misure non inferiori a 120x80 mt e fino a 140x100 mt, le quali consentirebbero la realizzazione anche di un campo di allenamento e delle tribune). A mero titolo di esempio si indicano i vecchi campi di calcio dell'ippodromo e l'area posta sul retro della Ferrini (attualmente di titolarità regionale, ma trasferibili al Comune)». A realizzare l'impianto, o ad affidarne la realizzazione in project financing spetterà a chi «presenterà il relativo progetto». (a. a.)