LUNGOMARE. Comincia a intravedersi la nuova, attesa, passeggiata
Eppur si muove, anche se il traguardo è piuttosto lontano. Pezzo dopo pezzo, e inevitabilmente disagio dopo disagio, il nuovo lungomare del Poetto prende forma. Dopo l'estate prenderà anche colore, perché l'asfalto nero pece sarà sostituito con quello rosso mattone: così hanno deciso i settemila cagliaritani che hanno partecipato a un sondaggio promosso dal Comune attraverso L'Unione Sarda , e così sarà.
Sono diverse, le sfide che si giocano sulla spiaggia dei cagliaritani: la chiusura al traffico quasi totale del lungomare, il taglio dei parcheggi, la lotta senza quartiere a chi posteggia in zone vietate e a chi sporca l'arenile con i mozziconi di sigarette. Vanno a braccetto con le linee Ctm potenziate e l'istituzione del nuovo Poetto Express, per convincere i bagnanti a lasciare l'auto a casa o comunque lontano dal litorale, dove si può parcheggiare la bici. Un'opera di convincimento ben più incisiva continuano a farla gli agenti della Polizia municipale: chi, ieri mattina, ha parcheggiato sopra i posteggi riservati alle moto a Marina Piccola, quando ha trovato il verbale sotto il tergicristallo probabilmente ha rivalutato l'idea di andare al mare in autobus, così come i tre motociclisti che hanno invece occupato un posto auto riservato ai disabili: verbale per tutti, con decurtazione di punti dalla patente.
La sfida più grande, però, resta la riqualificazione dei primi quattro chilometri di lungomare, per il quale il Comune sta spendendo quasi otto milioni di euro (centomila di meno, per la precisione): è un investimento per dare, alla strada che scorre a fianco all'arenile, un aspetto più attraente, turistico, un certo senso europeo. E, pezzo per pezzo, quel lungomare sta prendendo forma sotto gli occhi dei bagnanti che affollano la spiaggia.
Ad esempio, l'impianto di illuminazione realizzato con lampioni stilizzati, e con lampade a led che consumano pochissimo, è già stato completato lungo tutti i quattro chilometri del lungomare. Anche le fontanelle pubbliche sono già al loro posto, anche se molte ancora non sono collegate alla rete idrica. Le fornisce la stessa ditta veneta (che ci tiene a sistemare su ogni singolo pezzo le targhette metalliche contenenti il proprio numero di telefono, ha visto mai che uno voglia la stessa fontanella a casa) che ha fabbricato le panchine di legno da fissare a grandi blocchi di pietra: in qualche caso, la seduta non è ancora al suo posto. Ancora la stessa ditta ha fornito i pali metallici ai quali chi va al mare pedalando può assicurare, con una catena, la propria bicicletta. Stessa fabbrica anche per le bacheche - ancora incomplete - che sono state impiantate sul marciapiede dal lato opposto a quello della spiaggia.
Proprio per quanto riguarda il marciapiede, è stato scelto un tipo di mattonella particolare, non piena in ogni sua parte, per consentire la crescita dell'erbetta negli spazi vuoti. I giardinieri la toseranno spesso ma non l'innaffieranno mai, perché a questo compito provvede già - anche se non ancora in tutti i tratti - l'impianto automatico: gli spruzzatori spuntano dalle mattonelle, fanno il loro dovere e poi scompaiono sotto il livello del suolo. Tra marciapiede lato case e spiaggia c'è la carreggiata ancora nera, in attesa di arrossire: una corsia è per i ciclisti, un'altra per i podisti e una terza per il ridottissimo traffico di auto dei residenti, con il limite di 30 chilometri orari verniciato anche sull'asfalto. Per chi vuole camminare c'è il marciapiede, sul quale i cestini per i rifiuti sono divisi in quattro per poterli differenziare e c'è pure il posacenere.
Tra la prima fermata e ben oltre lo stabilimento del Lido, insomma, i lavori proseguono e al Comune contano che saranno ultimati entro la prossima primavera. L'estate prossima, insomma, gli operai al lavoro non dovrebbero più far parte del paesaggio balneare.
Luigi Almiento