Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Legge 162, sale la protesta

Fonte: L'Unione Sarda
17 luglio 2015


Assistenti, associazioni e familiari: «Il sostegno non si tocca»

 


«I nostri figli non sono dei numeri». Dai banchi della politica al T-Hotel, la polemica è identica. «I tagli della Regione alla legge 162 rischiano di colpire 29 mila sardi affetti da disabilità gravi. È inaccettabile». Assistenti, associazioni e familiari arrivati da tutto il sud Sardegna puntano il dito contro la manovra della Giunta Pigliaru.
«Siamo qui per ribadire la nostra contrarietà alla riduzione dei fondi destinati ai piani di sostegno», spiega Francesca Palmas, portavoce del Comitato famiglie 162, che raggruppa 53 organizzazioni in tutta l'Isola. «In base ai nostri calcoli, i soldi per coprire immediatamente i tagli previsti ci sono. È incomprensibile che la Regione non faccia marcia indietro», interviene Luisanna Loddo, responsabile dell'associazione Abc Sardegna e madre di una ragazza cerebrolesa di 27 anni.
«Rischiamo di perdere dai 75 ai 250 euro a progetto. In termini monetari sembrano pochi, ma per i nostri figli equivalgono a ore di servizio fondamentali che vengono portate via, insieme alla possibilità di fare una vita più indipendente possibile», spiega. «Proseguendo con questa inspiegabile politica dei tagli corriamo il rischio che si arrivi all'istituzionalizzazione. Abbiamo lottato per raggiungere i benefici della legge 162, oggi ci viene chiesto di tornare indietro. Ci opponiamo fermamente». Prende la parola Rita Polo: «I tagli in corsa non si fanno, soprattutto in un settore come questo e sulla pelle delle persone». (sa. ma.)