Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Fassino (Anci): lo Stato sostenga i sindaci

Fonte: La Nuova Sardegna
13 luglio 2015

Conferenza nazionale a Cagliari, le Unioni dei Comuni arma contro lo spopolamento delle aree interne


di Stefano Ambu

CAGLIARI Chi fa da sè fa per tre? No, l'Unione (dei comuni) fa la forza. Anche contro lo spopolamento delle zone interne e il rischio dei paesi fantasma. Lo ha detto il presidente nazionale dell'Anci nazionale Piero Fassino. E lo ha ribadito tra gli altri anche il presidente della Regione Francesco Pigliaru. Insomma stop ai campanili: la ricetta è quella del territorio. Dei vini o dei dolci targati magari Sarcidano o Ogliastra senza stare lì a bisticciare per chi fa il migliore cannonau o le pardule più buone. Il messaggio è arrivato forte e chiaro dalla Conferenza nazionale dei piccoli comuni organizzata ieri dall'Anci al Teatro Massimo di Cagliari. Una speranza. Senza però dimenticare i problemi. Uno su tutti, i sindaci in trincea. Che a volte vengono presi di mira. Purtroppo non solo metaforicamente come dimostrano le statistiche degli attentati agli amministratori. «In Sardegna si è assistito a una serie di episodi preoccupanti di intimidazioni, minacce e attentati nei confronti degli amministratori: è la dimostrazione di quanto sia faticoso il loro lavoro – ha detto Fassino – Bisogna far sì che i sindaci siano messi in condizioni di svolge in totale sicurezza le proprie funzioni, ma per questo servono le risorse. Ho discusso di questo con Alfano di recente e da parte del governo c'è piena disponibilità a prendere i provvedimenti necessari, mi auguro che agli impegni del ministro dell'Interno corrispondano fatti concreti». Comuni amici per non stare e sentirsi soli e abbandonati. «Lo spopolamento- ha detto Pigliaru- indebolisce il sistema. Il mercato chiede però differenze positive e di valore, non bastano spiagge e alberghi sul mare. Le Unioni dei comuni? Non vogliamo una Regione che fa tutto da sola, vogliamo coprotagonismo per ragionare insieme su scommesse di sviluppo. Che non si possono frazionare tra comuni a pochi chilometri l'uno dall'altro. Come farlo? C'è il veicolo normativo, ma sono fondamentali anche le scelte del territorio». «In Sardegna sulla riforma degli enti locali si è partiti bene ma ora si rischia il pantano – ha detto a margine della conferenza Piersandro Scano, presidente regionale dell'Anci – l'esecutivo dovrebbe riprendere il dialogo con i rappresentanti delle amministrazioni». Conclusione: «Le Unioni dei Comuni vanno fatte - ha sottolineato- soprattutto per favorire la ripresa delle zone interne, sempre più svantaggiate: ma senza la modifica delle norme attualmente in vigore questo non si può fare. E il tempo passa». C'era anche l'assessore regionale degli Enti locali Cristiano Erriu. E la replica è arrivata subito: «Non c'è alcuna deviazione rispetto al testo originario ha detto- , se non gli elementi di transizione che riguardano le province, i punti fermi della riforma restano quelli».