Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Noi non sporchiamo la città»

Fonte: L'Unione Sarda
10 luglio 2015

Ristoratori e commercianti respingono le accuse: il Comune metta più cassonetti

Niente servizio di raccolta porta a porta: «Che fine ha fatto?»


Mezz'ora dopo le 15 il cassonetto del cartone davanti a piazza Yenne è straripante. Stessa scena in viale Trieste. La città è sporca: il Comune scarica la responsabilità sui ristoratori, colpevoli di «non rispettare le regole del conferimento», loro si difendono e rispediscono le accuse al mittente. Intanto salta fuori che il servizio di raccolta porta a porta, istituito dall'amministrazione per i titolari delle attività produttive, è un mistero per tanti.
I RISTORATORI «Seguiamo le regole alla lettera, il problema è il numero di cassonetti assolutamente insufficiente per tutte le attività della zona», spiega Lorella Monni, responsabile del ristorante “La Gobbetta”, al civico 23 di via Sardegna. «Per la carta e il cartone ci sono due soli bidoni, in via Crispi, impensabile possano bastare. Oltretutto il Comune ci ha inviato una circolare con gli orari per il conferimento, ma spesso chi dovrebbe svuotare i cassonetti non lo fa e li troviamo sempre pieni». Pochi metri più avanti Massimo Zamprotta, titolare del ristorante “Al Porto”, è intento a sistemare la sala. «Non esiste un cassonetto per la plastica, è roba da Terzo mondo, altro che Cagliari città turistica», osserva. «È comodo scaricare la colpa sui ristoratori, la verità è che esistono evidenti carenze a livello di cestini - sono due in tutta via Sardegna - e non vengono nemmeno svuotati», protesta. «A fine servizio pulisco regolarmente l'area davanti alla mia attività, con quello che l'amministrazione ci chiede per la tassa sui rifiuti sarebbe bello ricevere almeno qualche servizio. Ci chiede i soldi per il suolo pubblico e non provvede nemmeno a fare la disinfestazione per le blatte».
LE PROTESTE Anche all'Antica Cagliari le accuse del Comune tornano indietro. «Se la raccolta differenziata non viene fatta è perché i raccoglitori sono insufficienti», replica il proprietario Alberto Melis. «La quantità dei cassonetti è identica a dieci anni fa. I ristoranti sono quadruplicati, e anche i frequentatori della zona», osserva. «Oltretutto carta e cartone non vengono ritirati quando dovrebbero, è normale che si accumulino». In piazza Yenne le proteste sono identiche. «Quattro cassonetti per 23 ristoranti, pretendere che bastino è follia», sbotta Andrea Zucca, proprietario della “Grotta Marcello”. «Parlano di raccolta porta a porta, qui non esiste», assicura. «Il Comune dà la colpa a noi per cercare di far bella figura e di spingere i residenti a prender sale con noi, la verità è che Cagliari fa schifo. Arrivano i croceristi e trovano immondezza ovunque».
Sara Marci