Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Tirrenia, allarme per il governo Il ministro Delrio

Fonte: L'Unione Sarda
9 luglio 2015

IL MONOPOLIO. Comunicati fotocopia tra la compagnia e la Moby: «Le tariffe non cambiano»

 vigileremo. E Onorato si sfoga contro Morace

L'affare Tirrenia approda a Roma e il monopolio di Vincenzo Onorato sui mari sardi muove le acque intorno al governo. «Terremo alta la vigilanza», assicura il ministro Graziano Delrio senza sbilanciarsi troppo. Si mobilitano anche i parlamentari: dopo Mauro Pili (Unidos) è il turno di Michele Piras (Sel) che in un'interrogazione chiede un intervento deciso da parte dell'esecutivo. Dal canto suo, il patron di Moby si gode il primo giorno da padrone assoluto di una flotta che gestisce il 90% dei trasporti da e per l'Isola. E in attesa del responso dell'Antitrust lancia accuse pesanti a vecchi soci ed ex dirigenti.
IL GOVERNO L'annuncio dell'operazione che ha consegnato a Onorato il 100% del controllo di Tirrenia e Moby ha risvegliato il governo Renzi. «Ho già discusso con il presidente Pigliaru», ha detto Delrio a margine di un'audizione al Senato. «È una situazione in cui un imprenditore privato ha fatto un'offerta ma c'è comunque da tenere alta la vigilanza sulla tutela del diritto alla mobilità dei passeggeri». Parole che non convincono i deputati di Sel: «Non è accettabile che il governo resti silente di fronte al perfezionarsi del monopolio privato dei mari di Sardegna», dice Michele Piras. La scalata «è la conclusione grottesca e indecente del processo di privatizzazione in salsa maccheronica: dal monopolio di Stato al monopolio privato. Di mezzo ci sono sempre i sardi, l'economia turistica strozzata e affossata dalla discontinuità territoriale e dal caro tariffe».
ONORATO ALL'ATTACCO L'armatore napoletano si fa sentire con una lettera aperta ai marittimi della Tirrenia. «Oggi 70 navi tutte battenti bandiera italiana, con 4.000 marittimi e lavoratori tutti italiani, senza uno straniero». La Tirrenia «non sarà più di manager, costati alla compagnia milioni di euro all'anno e che non hanno mai rischiato nulla di proprio». E non sarà «più di appaltatori di servizi scelti per clientelismo». Nella coda, il veleno contro l'ex amministratore delegato Ettore Morace: «Sarà anche la fine della grande ipocrisia. Mentre se ne andava con un milione e mezzo di euro di liquidazione, Morace non si è fatto scrupoli a chiedere a un marittimo disoccupato a casa, senza lavoro e che ha perso la causa per essere reintegrato, 800 euro di rimborso di spese legali». Morace «lavorava a cinquant'anni, come impiegato, da un broker ed era stato suggerito e promosso da me medesimo perché persona di “famiglia”, suo nonno è stato mio padrino di cresima». Ecco quindi «ciò da cui voi e io veniamo fuori», anche se ora «è solo tempo di guardare al futuro». Intanto il nuovo ad di Tirrenia, Massimo Mura, fa una promessa ai passeggeri: «Le tariffe resteranno immutate, non hanno subito e non subiranno aumenti». Stesse rassicurazioni dal direttore commerciale di Moby Eliana Marino.
LE REAZIONI Si fa sentire anche il Comitato per la continuità territoriale: «La Giunta - dice il presidente Fabrizio Steri - ha il dovere di muoversi in tutte le sedi perché le catene di questo assurdo monopolio vengano subito spezzate». Per il consigliere regionale di Forza Italia, Edoardo Tocco, «il monopolio potrebbe avere ripercussioni negative». E quindi bisogna «tutelare il diritto alla mobilità dei sardi contro la posizione dominante di un unico soggetto».
Alessandro Ledda