MUSICA, Arbau (La Base): “I Tenores interessano più dell’Ente lirico”. Floris (Conservatorio) “Intervento di una pochezza culturale disarmante”
Teatro_lirico_esternoAll'uscita dalla commissione Cultura del Consiglio regionale, dopo l'audizione dell'associazione Tenores di Sardegna, il consigliere de La Base, Efisio Arbau, aveva commentato: “Il fenomeno dei tenores in Sardegna interessa molti più sardi di quanti ne coinvolga l'Ente lirico di Cagliari, ma mentre l'ente di via Santa Alinexedda ha il potere di buttare giù anche una Giunta regionale, ai cantori in limba della tradizione orale dell'Isola, in Regione, per anni non se li è filati nessuno. O quasi”.
La reazione di Gianluca Floris, cantante lirico ed attualmente presidente del Conservatorio di Cagliari è stata veemente: "Da anni ci danniamo l'anima per rendere più popolare possibile il teatro, anche quello musicale. Poi abbiamo questi politici. Di questo spessore. Un intervento di una pochezza culturale disarmante. E gravissimo", ha scritto sul suo profilo facebook, dando vita ad un intenso dibattito, anche con lo stesso Arbau, seppure a distanza, che, sulla sua pagina social, ha scritto senza sconti. "Siamo persone capaci di confrontarci anche con chi non capisce l'italiano e non sa cosa sia la Sardegna. Sono tranquillo anche se mi preoccupa la pochezza degli intellettuali o presunti tali. Sembra che abbia leso una maestà confrontandola con i buzzurri del bomborombò. Non ho mai detto di togliere soldi a qualcuno, ho paragonato i tenores alla più importante istituzione culturale della Sardegna. Non accetto che qualche fesso di senta offeso".
"Pensare che i finanziamenti per l'opera e la sinfonica siano stornabili a vantaggio della musica altra e fuorviante e superficiale - ha rilanciato Floris – Pensare ai sardi come incapaci di fruire cultura se non quella autoctona è un pensiero esecrabile. Specie in un politico". Soffermandosi, quindi, sugli effetti positivi dell’attività del Teatro lirico: "La ricaduta occupazionale è sul territorio, si tratta di famiglie che spendono in Sardegna, si tratta di professionisti che vivono in case, strutture, che mangiano e che comprano beni e servizi in Sardegna. Poi, la ricaduta di immagine internazionale con l'opera lirica ai massimi livelli mondiali. Per i sardi è possibile assistere a spettacoli di qualità come nelle principali città di tutto il pianeta. Una struttura come il Lirico di Cagliari permette formazione e crescita di personalità tecniche e artistiche che possono trovare sbocco nel settore. E un enorme potenzialità di ricaduta per il turismo culturale".
A difesa di Arbau è intervenuto anche il consigliere comunale di Cagliari, Claudio Cugusi, suo sodale in Sardegna vera: "Capisco che l'affermazione di Efisio suoni provocatoria. Ma non credo proprio che, come tutto il partito che rappresento, non comprenda l'importanza della lirica e del teatro lirico di Cagliari". Ma per Floris non c'è alcuna attenuante: "Parlare a nome dei sardi, senza peraltro conoscere le cifre di quello di cui parla, risulta quantomeno 'overdressed' quando si è stati eletti con lo 0,71%. Personalmente ritengo le sue convinzioni, così espresse, vergognose per un rappresentante eletto. Di politici che mettono i Tenores in contrapposizione con la lirica e la sinfonica e che ancora parlano di 'pochi privilegiati' parlando dei nostri spettatori, non ce ne facciamo proprio nulla". (red)
(admaioramedia.it)