Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Un “Elisir d’amore” mediterraneo

Fonte: La Nuova Sardegna
6 luglio 2015


Successo a Cagliari per l’opera di Donizetti con la regia di Mirabella

 

 


di Gabriele Balloi

CAGLIARI Teatro pieno. Finalmente. Prima volta in quest’anno di magra. E lo si deve al donizettiano «Elisir d’amore» con la regia di Michele Mirabella. Prodotto e già messo in scena dal Lirico nel 2009, ha debuttato per la Stagione operistica venerdì, con repliche fino al 12 luglio. Allestimento che, a quanto pare, suscita ancora lo stesso entusiasmo e coinvolgimento. Ad Alida Cappellini e Giovanni Licheri, che firmano costumi e scene, nonché al curatore delle luci Franco A. Ferrari, il merito d’aver creato ambientazione paesano-agreste oltremodo solare, fresca e mediterranea, priva di staticità, impreziosita da vari praticabili, dinamici e particolareggiati. Dal canto suo, Mirabella spinge molto sull’aspetto comico e giocoso, per un’azione brillante, briosa, vincendo a mani basse nell’accattivarsi il pubblico. A trovarvi però la famigerata vena “larmoyant” (lacrimevole), che Donizetti avrebbe immesso nell’opera, si farebbe fatica. Forse questa l’unica (perdonabile) pecca del regista pugliese: non aver ottenuto fino in fondo quella che già sei anni fa, con efficace neologismo, definì una storia “malincomica”. Si rischia di restare ancorati al dramma buffo rossiniano, senza coglierne invece la “sottile novità” donizettiana. Cosa evidente, difatti, sul piano attorale e interpretativo del cast, non immune da esagerazioni. Nemorino simpatico ma a tratti quasi puerile quello di Alessandro Liberatore. Troppo “macchietta” il Belcore di Mattia Olivieri. Vagamente infantile la corifea Giannetta di Vittoria Lai. L’unico a potersi permettere lazzi, versacci e cachinni da vero “basso buffo” è lo scafato Dulcamara di Bruno de Simone, che pure di voce un po’ corta e flebile, sa compensare con verve canora e presenza scenica impareggiabili. Per vocalità e recitazione al di sopra degli altri è l’Adina di Daniela Bruera, per attacchi morbidi, filature, sostegno, timbro chiaro e luminosissimo, solo qualche precipitosità di fraseggio. Nulla d’eccezionale la direzione di Fabrizio M. Carminati, dignitosa, ma con qualche incoerenza sui tempi staccati e, a dirla tutta, talora un po’ di fretta. “L’Elisir d’amore” va in replica anche domani alle ore 21 e verrà ripetuta anche l’indomani, mercoledì 8 luglio, venerdì 10 luglio e infine domenica 12 luglio, sempre alle ore 21, giorno in cui calerà il sipario definitivamente.