Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«La storia non si deve spostare, i fasci littori vanno al loro posto»

Fonte: L'Unione Sarda
6 luglio 2015

PIAZZA GRAMSCI. La proposta: intitolatela a Carlo Sanna, Babbu Mannu della Sassari 

Quei fasci littori fusi nella ghisa sono gli unici rimasti in città. Base dei pali che per oltre 70 anni hanno sorretto il cartellone pubblicitario di piazza Gramsci. Si sono salvati dalle razzie solo perché passavano inosservati. A trenta centimetri dal marciapiede, fuori dalla portata visiva di chi percorreva in fretta e furia il tratto di fronte alla Legione dei carabinieri di via Sonnino o di chi aspettava il bus del Ctm nella pensilina.
Il 21 aprile i due simboli del fascismo sono stati rimossi per consentire i lavori di rifacimento della piazza. Che fine hanno fatto, verranno recuperati e, se sì, saranno risistemati nella piazza?
LA STORIA NON SI CANCELLA «Sono arrivato qui 75 anni fa, quando mi portò mia mamma». Antonio Milia in piazza Gramsci c'è nato e, da mezzo secolo, ci lavora pure. «I due pilastri in ghisa fusi dalla storica ditta Chicca e Salvolini risalgono al periodo 38/40. Sui lati dei pilastri oltre a quella scritta ci sono due fasci littori in uso nel periodo fascista. Sarebbe opportuno sistemare quei pilastri nella posizione originale». Milia, premettendo di non essere un nostalgico del periodo, ma semplice amante della storia, lancia una proposta. «Sarebbe bello, in occasione del centenario della Prima guerra mondiale, ripristinare l'intitolazione della piazza a Carlo Sanna, il Babbu Mannu della Brigata Sassari». Quello spiazzo restò piazza Carlo Sanna per tutto il Ventennio fascista, sino al Secondo dopoguerra quando diventò piazza Gramsci.
L'idea di Milia scatenerà una marea di polemiche. Per molti sono ancora fresche le ferite di quel periodo. Perché Carlo Sanna era sì lo storico generale dei Diavoli Rossi, ma anche il primo presidente del Tribunale fascista. Lo stesso che condannò Antonio Gramsci a 20 anni di reclusione e spedì Emilio Lussu al confino a Lipari. Un organismo dai poteri sconfinati. Durante il regime fascista il Tribunale speciale aveva la possibilità di diffidare, ammonire e condannare (anche a morte) gli imputati politici ritenuti pericolosi per l'ordine pubblico e la sicurezza del regime stesso.
IL RESTAURO Da Palazzo Bacaredda fanno sapere che il pannello pubblicitario è stato accuratamente rimosso a causa dei lavori di riqualificazione della piazza e ora è custodito in un magazzino comunale. Ha bisogno di alcuni esami radiografici per valutare il tipo di intervento di restauro da effettuare sui metalli. Dopo i risultati verrà deciso se esporlo ancora a smog e agenti atmosferici oppure sistemarlo in un luogo più adatto alla sua conservazione.
Andrea Artizzu