Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Saldi: folla e pochi affari

Fonte: L'Unione Sarda
6 luglio 2015

Negozi aperti sino a mezzanotte, tanta gente nelle vie commerciali

«File per essere i primi? Ormai solo un ricordo»


Passeggia per una via Manno assolata con il marito sotto braccio. Buste con merce acquistata ai saldi? Neanche una. «Per me», dice Angela Usai, «i saldi ci sono già stati». Eppure le vendite a prezzi scontati sono iniziati da poche ore. «Non serve più aspettare il giorno faticido: soprattutto i negozi monomarca vendono a prezzi scontati già con qualche giorno d'anticipo. I clienti abituali vengono avvertiti con un sms delle offerte e possono assicurarsi il prodotto senza la paura, per esempio, di non trovare la propria taglia. E poi ci sono le vendite on line, a prezzi molto più bassi dei negozi».
LA GIORNATA Eppure, tutto sommato, i saldi continuano ad attirare consumatori. Certo, in mattinata non nelle strade commerciali per antonomasia, via Garibaldi e via Manno: sono in pochi quelli che osano affrontare il solleone estivo per assicurarsi i prodotti più interessanti. Ma il passaparola tra gli operatori induce ottimismo: da un negozio all'altra rimbalza la notizia che i centri commerciali, già di primo mattino, sono presi d'assalto da tanti clienti. Attirati, magari, dalle offerte ma, soprattutto, dal fatto che l'aria condizionata rende gradevole una passeggiata tra i negozi. La conferma arriva in serata, quando scatta la “Notte dei saldi”: sino a mezzanotte, orario fissato per la chiusura, in tantissimi passeggiano per le arterie commerciali.
I COMMERCIANTI Che poi questi clienti acquistino o meno è un altro discorso. «Dobbiamo rassegnarsi», esordisce Alessndra Grilletti di Castangia, «le file del passato per assicurarsi il primo posto all'apertura dei negozi sono, ormai, un ricordo del passato. La crisi si fa sentire: anche chi può, non spende troppo perché “non si sa mai”. Comunque, un certo movimento c'è». I commercianti, si sa, sono portati a lamentarsi. Ma, questa volta, non hanno tutti i torti. «Neanche io», interviene Cristian Musiu della Casa dello sport, «mi aspettavo certo le file del passato. La gente non ha più le disponibilità economiche di qualche anno. E poi, i saldi arrivano dopo che in tanti hanno già fatto altre vendite promozionali, con prezzi vicini a quelli attuali». Il nemico numero per il piccolo commercio è la grande distribuzione. «Perché il nostro potere contrattuale è decisamente più basso: i grossi centri possono imporre le proprie condizioni, noi dobbiamo subire quelli delle aziende».
IL CENTRO Sono poche, in mattinata, le persone che entrano a fare acquisti. A prescindere dal fatto che il negozio si rivolga a un target alto o a una clientela più popolare. «A noi», racconta Arianna Atzeni dell'Arianna outlet, «sta capitando che arrivino clienti che hanno già individuato, nei giorni scorsi, il capo da acquistare. E vengono a prenderlo proprio nel primo giorno in viene venduto a prezzo scontato. E dire che un outlet è già un negozio che vende a prezzi scontati. Ma le cose vanno così e dobbiamo saperci adattare». Lo fanno tutti. Anche il primo negozio cinese di via Garibaldi che espone il cartello “saldi -50%”. «Niente giornali», dicono i gestori, spiegando di non conoscere l'italiano. A pochi metri di distanza, invece, ha molto da dire Giovanni Simonetti, l'amministratore della società che gestisce il negozio di calzature («Che, proprio oggi, festeggia i 50 anni di attività», dice con orgoglio). «A danneggiarci», afferma, «oltre la crisi, sono stati i lavori in via Garibaldi. I saldi rappresentano quella boccata d'ossigeno di cui abbiamo bisogno». In fondo, c'è un certo ottimismo: il futuro nuovo dell'arteria commerciali, fa ben sperare. «Potrebbe, finalmente, riportare i clienti nei centri storici».
Marcello Cocco