Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Giorgino, tutto esaurito

Fonte: L'Unione Sarda
6 luglio 2015

Di fronte al Villaggio dei pescatori coda per piantare un ombrellone

Spiaggia presa d'assalto da migliaia di bagnanti 


La fila delle auto parcheggiate si estende fin sulla laguna. Anche qualche ombrellone sbuca sotto il cavalcavia che dalla statale 195 immette in città. Per una domenica è Giorgino la spiaggia dei Centomila. Vuoi la scarsità di parcheggi al cantiere Poetto (molti, gli stalli improvvisati fino all'Ippodromo), vuoi il solito tappo alla rotatoria di Marina Piccola, vuoi il richiamo del frittino di pesce, vuoi ancora che il vicino di casa ne ha parlato bene tante volte che è un peccato non provarci. Certo è che ieri mattina, di fronte al Villaggio dei Pescatori, si faceva la coda per piantare un ombrellone (nei tratti di spiaggia libera) e trovare un lettino disponibile (lungo le aree gestite da altrettante cooperative). Di pomeriggio, si è registrato il calo fisiologico. Ma non sono mancati nuovi arrivi e la perseveranza di chi, come domenica estiva cagliaritana comanda, ha scelto di spendere l'intera giornata tra tuffi e tintarella.
LA FAMIGLIA «La spiaggia è piccola, il parcheggio vicino e il mare sicuro: non possiamo chiedere oltre», dicono i coniugi Marcialis, ombrellone in prima fila e due bimbetti al seguito, con relativo arsenale di gonfiabili e giocattoli. «Al Poetto, è molto più faticoso gestire la famiglia e l'ingresso in acqua dei piccoli: la presenza dei frangiflutti ci dà maggiore sicurezza e possiamo permetterci anche noi, un po' di relax».
Pochi passi e si spalanca una piscina naturale, sabbia chiara e fondale basso. L'onda da scirocco, si spegne sulla muraglia di blocchetti. Un pedalò si avventura al largo, preso in affitto al primo stabilimento. «Tireremo le somme tra un mesetto, ma questa giornata promette bene», sostiene la titolare Irene Mura, mentre si destreggia tra i fornelli del vicino ristorante. «Speriamo bene, gli ultimi quattro anni sono stati disastrosi: ci ha salvato la clientela abituale».
LA PRIMA VOLTA La spiaggia libera, poco oltre, è costellata di ombrelloni. «Arriviamo da Santa Luria», spiega Ignazia. «Quando porto con me il mio nipotino di quattro anni, come in quest'occasione, preferisco senz'altro Giorgino al Poetto: c'è un ingresso diretto, una fontanella per lavarlo, un ambiente sereno». Dalla stradina, spunta una mamma con passeggino e sdraietta al seguito. «È la prima volta, quest'anno», afferma Alessia, «mi rifiuto di affrontare il traffico del lungomare».
LA SPIAGGETTA Oltre la diga, un viale sterrato. Pieno di auto anche lì e pazienza se l'asfalto non c'è e si fa il rally tra buche e ghiaia. La spiaggetta di San Giorgio è meta fissa, per molte famiglie. Anche in questa domenica rovente, l'aria che ancora sa di bruciato, dopo l'incendio divampato tra le sterpaglie accanto alla diga, sabato sera. «Siamo una grande famiglia, ci conosciamo tutti e si sta bene», dice Federica Delogu, lei in spiaggia con i bambini, il marito sulla diga a pescare, «ma il Comune si dimentica dell'esistenza di quest'angolo bellissimo». Arrivarci, anzitutto, è scomodo, non soltanto per le auto: un blocchetto improvvisato e instabile, lima il dislivello tra il camminamento della diga e il vialetto accidentato che conduce all'arenile. La sporcizia, è un capitolo a parte. Un emporio di rifiuti portati dal mare o dimenticati da chissà chi, un tappeto di vetri rotti sono il benvenuto a San Giorgio. «L'anno scorso», aggiunge la bagnante, «ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo pulito noi: credo ci toccherà anche stavolta, siamo a luglio e la spiaggia è ancora ridotta a immondezzaio a cielo aperto».
Clara Mulas