Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Assemblea Nazionale A Cagliari Piccoli Comuni, sfida di resistenza

Fonte: La Nuova Sardegna
29 giugno 2015

 

CAGLIARI Piccoli, ma indispensabili. Sono i Comuni che amministrano non più di 5mila abitanti e definirli i mattoni della democrazia è la realtà. In Italia sono 5.640 su 8 mila, in Sardegna 35 su 377, oltre l’80 per cento. Il 10 luglio saranno loro a firmare la Carta di Cagliari, in occasione del congresso nazionale, a dire ancora una volta che «lo Stato non può e non deve demolire i i pilastri su cui è fondata la Repubblica». Lo faranno di fronte al ministro dell’Interno Angelino Alfano, al presidente nazionale dell’Associazione dei Comuni Piero Fassino e a diversi sottosegretari. Sarà l’occasione per ribadire, oltre la rivendicazione, che «se lo Stato arretrerà ancora in questi territori a vacillare sarò tutto:dallo sviluppo alla tenuta sociale, oltre a quella tenuta sociale che finora ha evitato all’Italia di essere ingoiata dalla crisi». A sostenerlo con forza è stato Massimo Castelli, coordinatore dei piccoli Comuni dell’Anci: «Non siamo certo noi la causa del debito pubblico nazionale – ha aggiunto – ma è proprio sui piccoli Comuni che continui a esserci un assurdo accanimento: dai tagli nei trasferimenti alla chiusura di uffici e scuole è un attacco quotidiano». La scelta della Sardegna non è stata casuale, ha detto Pier Sandro Scano, presidente regionale dell’Anci: «Siamo la regione delle zone interne – ha detto – ed è dai nostri Comuni, insieme a tutti gli altri, che partirà l’appello al Governo che non vogliamo sopravvivere, ma vivere». Soprattutto perché e il dato è innegabile che «i piccoli Comuni da sempre rappresentano non solo la base economica nazionale, ma hanno fatto da diga per evitare che l’Italia sprofondasse nella crisi». Il convegno nazionale di Cagliari sarà anche «un’occasione straordinaria per far emergere ancora una volta e con maggior forza il problema degli attentati agli amministratori locali», ha detto Omar Hassan, sindaco di Modolo. Il presidente Scano è stato deciso nel dire: «I sindaci sono in prima linea, difendono le comunità, combattono lo spopolamento, ma non possono essere schiacciati tra le istanze di cittadini disperati e un sistema in cui lo Stato, in nome di un’esasperata spending review, continua a lasciarli soli».