Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Poetto, è l'ora dei chioschetti

Fonte: L'Unione Sarda
26 giugno 2015

Già inaugurato il Twist, sono in dirittura d'arrivo anche quasi tutti gli altri baretti

«Siamo pazzi ma riusciremo a riconquistare i cagliaritani»


È quasi insopportabile la moda di fare ricorso agli anglicismi. Ma, questa volta, i gestori del Twist sono perdonati per quell'orribile “Open season summer 2015”. Perché, finalmente, dopo mesi di attesa, il chiosco della Quinta fermata del Poetto riapre i battenti (anzi, li ha già riaperti martedì, quella di domani è l'inaugurazione ufficiale). Nella gara per tagliare l'agognato traguardo, il baretto di fianco agli stabilimenti militari, ha superato di un'incollatura il Capolinea, il chiosco che costeggia l'Ottagono. E, nel frattempo, anche in molti degli altri baretti si sta già lavorando sugli arredi.
LA SITUAZIONE In realtà, fare una passeggiata al Poetto in questi giorni significa assistere a un'evoluzione darwiniana dei chioschetti. Ci sono quelli già aperti, quelli in fase di ultimazione, quelli a metà strada e quelli, come il Nilo, che hanno appena posato i pali. Nessuna colpa da parte dei gestori: tutti hanno cominciato a lavorare nel momento in cui avevano in mano i documenti necessari. Ritardi a parte, le (ideali) serrande stanno per essere aperte in tutto il litorale. «Il Fico d'India», afferma un operaio impegnato nelle rifiniture, «dovrebbe essere aperto la prossima settimana». Gli fa eco Antonio Congera, titolare del Capolinea. «Avremmo voluto cominciare già in questo fine settimana ma, visto che il cantiere è ancora aperto, abbiamo deciso di far slittare l'apertura di una settimana». Una decina di giorni di attesa anche sull'altro versante del Poetto, la Prima fermata. «Dovremmo essere pronti», annuncia Sergio Angiuli, neo gestore delle Palmette, «per le prime settimane di luglio».
LE STRUTTURE Tutte le paure dei mesi scorsi sembrano spazzate via dal maestrale. «Però», riprende Congera, «noi gestori siamo proprio pazzi: dopo l'investimento infruttuoso dei chioschi utilizzati solo per un anno, ora stiamo affrontando una nuova spesa importante. Ne vale la pena dal momento che, nel 2020, scadranno le nostre concessioni?». In effetti, l'esborso economico è importante. «Circa 150 mila euro iniziali», svela Angiuli, «ma, con tutte le altre spese, si arriva a 200 mila». Ma il nuovo Poetto, quello abbellito dal Pul, invita all'ottimismo. «Il litorale, negli ultimi tempi», conclude Angiuli, «è stato un po' dimenticato dai cagliaritani. Dobbia