Cagliari, stop al nuovo bando per i rifiuti. Zedda: "Emerse gravi irregolarità, danno immenso"
Il Comune costretto a stracciare le carte per l'affidamento del servizio di raccolta della spazzatura. "False dichiarazioni da parte di una delle società dell'Ati". L'amministrazione trattiene cauzioni per otto milioni di euro.
CAGLIARI - Due anni e mezzo di lavoro gettato alle ortiche, a causa di "una falsa dichiarazione rilasciata da una delle imprese che componevano l'Ati rappresentata dalla De Vizia". Il Comune annulla l'aggiudicazione del bando di gara per l'affidamento del nuovo servizio integrato di igiene urbana. E i tempi per tirare su un nuovo documento e iniziare dalle fondamenta tutto l'iter restano ignoti. L'annuncio arriva dal sindaco Massimo Zedda, che non lesina un tono vocale molto deciso e duro per quella che appare come una beffa bella e buona. Tutto da rifare, in parole semplici. Già iniziato un dialogo ad hoc con la Regione per tentare la carta della proroga di un mese - cioè fino al prossimo novembre - con la speranza che per quel periodo si sia già usciti dall'improvviso e grande pantano.
"Sono emerse gravi irregolarità, legate a dichiarazioni false rilasciate da una delle realtà che facevano parte dell'associazione temporanea di imprese" in seno alla "De Vizia. Ho già dato disposizioni agli uffici comunali di trattenere le garanzie date dalle due società, circa otto milioni di euro", spiega Zedda, che è netto nel dire che "è un danno gravissimo verso tutti i cittadini e l'amministrazione comunale. Il servizio di raccolta dei rifiuti comunque prosegue e sarà incrementato con miglioramenti e adeguamenti già previsti nel bando". Il sindaco, nonostante l'improvviso scoglio, vuole comunque chiudere la vicenda "nel più breve tempo possibile". Difficile, visto che si deve ripartire da zero. Tuttavia "è già in corso un dialogo serrato con la Regione per trovare una soluzione tecnica". All'orizzonte, tra le altre cose, la possibilità "di un mese di proroga, fino al prossimo novembre". Il 4 giugno scorso il Consiglio di Stato ribalta la sentenza di primo grado e affida proprio alla De Vizia il servizio, dopo un lungo contenzioso nei tribunali amministrativi.