Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Piazza San Cosimo, yoga per il solstizio d'estate

Fonte: L'Unione Sarda
23 giugno 2015

Un mare di tappetini ha colorato l'area di fronte al tempio di San Saturnino

 

Una domenica di silenzio così, in piazza San Cosimo, non si sentiva da un pezzo. Persino i bambini e le loro bici e il traffico delle vie limitrofe si sono placati, come avvolti dall'armonia pacata costruita da duecento e più corpi e pensieri. Protagonisti, all'unisono, del Solstizio d'Estate, la manifestazione che domenica ha portato lo yoga in centro città. Per la seconda volta, dopo il debutto di “Cagliari come Manhattan” tirato su dal tam tam social, un anno fa sempre il 21 giugno. La stessa data scelta, pochi mesi fa nientemeno che dall'Onu, per celebrare la prima Giornata mondiale dello Yoga.
Come a New Delhi, un mare di tappetini e mani giunte ha trasformato lo spiazzo antistante la Basilica di San Saturnino, muta e solenne scenografia di due ore di pratica, dedicata ad appassionati e curiosi. Bambini, signore over 50, persino un pancione. Donne, uomini. Chi più allenato, chi le punte dei piedi le toccava appena. «Lo yoga è per tutti, non ha confini», ha ribadito Sabrina Lai, organizzatrice dell'evento insieme con Letizia Aresu, Barbara Cardia, Silvia Ledda, Valentina Corona, Francesca Tuveri, insegnanti anche loro. «È una disciplina malleabile su ogni corporatura, che rende forti e aiuta nella gestione e miglioramento di tante patologie».
E incuriosisce, anche. «Ho sempre desiderato partecipare a un corso, non ho voluto perdere l'occasione almeno di assistere», confessa Anna Maria Meloni. «Questa serata, mi ha convinto: dopo l'estate mi iscrivo di sicuro». Mentre si intraprende la posizione del guerriero, panchine e prato si riempiono di pubblico. Familiari dei partecipanti, qualche incitamento sussurrato per non turbare la quiete. Curiosi ma anche turisti, attirati dalla sincronia di movimenti. In fondo alla piazza, le direttive delle insegnanti si sentono appena («l'anno prossimo miglioreremo l'aspetto audio», promettono) ma pazienza, si segue chi sta davanti.
Clara Mulas