Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Stampace, ora i residenti vanno alla guerra della sosta

Fonte: L'Unione Sarda
17 giugno 2015


LA POLEMICA. «Questo quartiere è dominato dal parcheggio selvaggio»

 



Durata media della ricerca del parcheggio, dopo le 17: un'ora, minuto più, minuto meno. Numero di imprecazioni al secondo: difficile da quantificare. La notte, poi, tempi e invettive raddoppiano. Stampace, benvenuti nel quartiere del parcheggio selvaggio, dove le auto si infilano ovunque e i residenti hanno paura di uscire di casa: «Tanto sappiamo che il parcheggio conquistato la sera precedente, magari a fatica, non riusciremo a trovarlo più».
LE AMBULANZE Il primo effetto della sosta selvaggia e indiscriminata sono i soccorritori “appiedati”. Accade molto spesso: un familiare ha un malore, si chiama il 118. Ma la corsa dell'ambulanza termina prima di arrivare nell'abitazione della persona da soccorrere. E così gli operatori sono costretti a scendere dal mezzo, farsi una corsetta per poi tornare, sempre a piedi, trasportando il malato in barella fino all'ambulanza. «Pregando che la mezz'ora che si perde non sia fatale». Giorgio Lucio abita a pochi passi dalla chiesa di Sant'Efisio: «Ho assistito a una scena simile, una delle tante. L'ambulanza si era fermata tra via Sant'Efisio e via Santa Restituta, impossibile passare, non c'era spazio».
I LITIGI Tanti cari saluti agli specchietti laterali che a Stampace non hanno mai vita lunga. E ancora: auto rigate, slalom obbligatorio tra l'aiuola alberata e le altre vetture in sosta, residenti che se la prendono con chi snobba la Ztl. Chi deve andare in piazza Yenne prova ad avventurarsi nelle stradine secondarie. Lo stesso fa chi deve andare in ospedale. Risultato? «Passano tutti da Stampace e le discussioni sono all'ordine del giorno», racconta Gianluca Piludu. «Sono rimasto coinvolto io stesso, qualche giorno fa, in una lite. Ho fatto notare a un signore di passaggio che stava praticamente scippando il parcheggio a noi residenti. La sua risposta? Da censura. I lavori in via Santa Margherita che al momento sottraggono parcheggi stanno gettando benzina sul fuoco. Ormai è una guerra, ogni giorno».
L'ISOLAMENTO Tiene in ostaggio i residenti e tiene lontani pure i familiari la sosta che latita. Maria Meloni, 81 anni, nel suo appartamento di via Azuni attende inutilmente che i parenti vengano a trovarla: «Mi chiamano al telefono, certo, ma passare qua è un problema. Non sanno dove parcheggiare».
ZTL Paola Callia abita in via Santa Restituta. «Almeno in via Sant'Efisio dovrebbero impedire ai non residenti di parcheggiare. A volte non si riesce a passare neppure con le buste della spesa, dobbiamo pazientare e aspettare, poi passare». La Ztl, attiva sulla carta dalle 15.30 alle 17, non serve a nulla, dicono in molti: «Il varco con la telecamera aiuterebbe, qualche multa scoraggerebbe i parcheggiatori non residenti».
I CAMPETTI Roberto Solinas ha appena parcheggiato il suo scooter nel vico III Sant'Efisio: «Vede le transenne? Ci sono da troppo tempo. In auto non si entra». Solinas rilancia una vecchia questione: «Ci sono gli spazi del campetto di via Fara, praticamente abbandonato, regno delle erbacce. Area preziosa: perché non utilizzarla?».
Il tema scalda gli animi degli stampacini. Giorgio Lucio sollecita: «Il Comune si deve decidere, magari rilevando gli spazi. Si potrebbero realizzare una piazza e parcheggi sotterranei, come già previsto da un vecchio progetto». Certo, la questione è comunque complessa: in origine lo spazio era suddiviso in 50 lotti e i proprietari coi quali arrivare a un eventuale accordo sono tantissimi. E il mega parcheggio, per ora, resta un sogno.
LA PROPOSTA Il tour a caccia di uno spazio libero continua: «Guardi, guardi qua», mostrano i residenti. In effetti, un suv impedisce di aprire le finestre e poco più avanti una Panda blocca un portoncino. «Dovrebbero realizzare un parcheggio esclusivo per chi risiede qua». Per le altre auto l'accesso dovrebbe essere vietato», propone Paola Callia. «Certo, non risolverebbe tutti i nostri problemi ma, almeno, ci aiuterebbe. Insieme a maggiori controlli».
Mariangela Lampis