Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Accoglienza, vertice dei sindaci in Sardegna

Fonte: La Nuova Sardegna
16 giugno 2015

Oggi l’incontro convocato dall’Anci. Le proposte: sistemiamoli nelle case sfitte e facciamoli lavorare


di Silvia Sanna

 SASSARI Oggi, dopo diverse settimane vissute nell’incertezza e segnate da decisioni calate dall’alto, potranno dire la loro. I sindaci sardi si incontreranno questa mattina ad Abbasanta, convocati dall’Anci per parlare dell’emergenza migranti. L’arrivo continuo di profughi sulle coste isolane e l’annuncio che presto gli sbarchi potrebbero diventare ancora più frequenti e massicci, impone un momento di riflessione. Oggi i vertici dell’Anci comunicheranno ai sindaci quali novità sono previste e quali strategie dovranno essere adottate per fare fronte a un fenomeno inarrestabile che non può più essere considerato un’emergenza. Gli sbarchi, è stato stimato, nel 2015 potrebbero raggiungere le 12mila unità. Un’ipotesi più realistica suggerisce circa 6mila, cioè il triplo del numero di profughi attualmente ospite nei centri d’accoglienza dell’isola. Dove al momento i posti letto sono esauriti. Per questo da parte delle prefetture, anche in occasione dell’ultimo incontro che si è svolto qualche giorno fa a Cagliari, è stato ribadito l’appello ai Comuni: cercate nuove strutture, individuate spazi idonei all’accoglienza ma anche le figure professionali che possano gestirli. Le strutture ufficiali nell’isola sono 33, un’altra decina sono state aperte in seguito ai recentissimi arrivi. I migranti ospiti in Sardegna sono circa 2200, quasi 1400 sono arrivati dall’inizio dell’anno. Questa mattina ad Abbasanta i sindaci potranno formulare proposte. Il primo cittadino di Valledoria Tore Terzitta suggerirà una distribuzione più democratica dei profughi, stabilendo una quota fissa ogni tot abitanti. Non solo: secondo Terzitta è tempo di dire basta ai ghetti, i grandi centri in cui i migranti abitano tutti insieme, per favorire invece la formazione di nuclei più piccoli, 4-5 persone, da alloggiare nelle tantissime case sfitte dell’isola. Con il contributo statale, massimo 35 euro per migrante, secondo Terzitta i sindaci sarebbero in grado di sistemare le case, garantire vitto e alloggio ma anche percorsi per una reale integrazione. Il sindaco di Alghero Mario Bruno, così come quello di Sassari Nicola Sanna, vogliono fare lavorare i profughi. Solo così, dicono, potranno mantenere la loro dignità.