Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Cagliari, davanti al Consiglio per dire no

Fonte: La Nuova Sardegna
8 giugno 2015

IPolemica Mariella Cao (Gettiamo le basi): speravo di vedere qualche rappresentante delle istituzioni


CAGLIARI In sintonia perfetta con gli altri manifestanti in azione a Nuoro, Olbia, Sassari, i cagliaritani in via Roma davanti al consiglio regionale si sono sdraiati per terra alle 11 e poi di nuovo pochi minuti dopo, tutti con lo scopo di ribadire il no alle scorie nucleari in Sardegna. Una manifestazione di volontà preventiva, la regia unica della manifestazione aveva un senso profondo: dimostrare che la Sardegna è unita nel dire no e anche sottolineare che, quando le popolazioni sono unite, certe operazioni non passano. A Mariella Cao del gruppo “Gettiamo le basi” ieri è piaciuto ricordare che nel 2003 in una manifestazione del 3 (o del 4 aprile) contemporaneamente ai manifestanti sardi anche gli emigrati sparsi nei diversi circoli del mondo avevano espresso la loro protesta verso l’ipotesi che la Sardegna diventasse l’immondezzaio nucleare d’Italia. Allora, nel 2003, la Sardegna rispondeva a tutti i criteri dettati dall’agenzia internazionale che li aveva individuati, adesso, in assenza di notizie ufficiali, si teme che la stessa “preferenza” possa essere accordata a una regione semispopolata e al riparo dai terremoti, l’unica forse in tutta Italia, e questo nonostante il referendum che ha espresso chiaramente la volontà della popolazione. Il giorno della verità dovrebbe essere il 15 giugno 2015, ma secondo qualche manifestante anche questa è una data che potrebbe slittare. Trapelano le voci di un sito individuato nel nord est dell’isola (La Maddalena), ma qui non ci sarebbero le dimensioni necessarie. Fra i manifestanti che si sono attardati in via Roma oltre l’ora della manifestazione Giancarlo Nonis, il quale dice: «Purtroppo la Sardegna è la regione che più si avvicina ai criteri selezionati dalle agenzie che mandano avanti gli studi di settore. Noi esprimiamo una preoccupazione preventiva, sì, ma molto fondata. In altre parti del mondo come luoghi dove depositare le scorie sono state abbandonate le caverne, così come le miniere e si è optato per bunker di calcestruzzo dove stivare i contenitori con le scorie nucleari. In Francia si sono letteralmente comprati due paesi promettendo alle popolazioni che non avrebbero pagato più nulla, possiamo pensare che qui non possa succedere?». Mariella Cao segnala che c’erano troppe assenze ieri alla manifestazione: «Non si sono visti sindacalisti di Cgil, Cisl e Uil, nè sindaci e neppure consiglieri regionali». (a.s.)