Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Mai più ostaggi a casa nostra»

Fonte: L'Unione Sarda
8 giugno 2015

CASTELLO. Il nobel israeliano Ciechanover a Leggendo metropolitano: chiuso il rione

Protesta dei residenti per le misure di sicurezza eccezionali

«Neanche per il Papa e per Berlusconi a Castello c'è stato un tale spiegamento di forze». Il giorno dopo la partecipazione dell'israeliano Aaron Ciechanover, premio Nobel per la Chimica, al festival Leggendo metropolitano tra i vicoli di Castello serpeggia ancora il malumore. Ai residenti non è piaciuta la chiusura di tutti gli accessi da parte delle forze dell'ordine per evitare contestazioni da parte dei filopalestinesi e intrusioni da parte dei portoghesi: la serata in piazza Palazzo era a pagamento.
TROPPE DIVISE «Un numero spropositato di agenti ha presidiato tutti gli accessi al quartiere e per passare dovevi esibire un documento: sembrava una situazione di guerra», commenta Giorgio Melis dalla sua finestra che si affaccia su piazza Palazzo. «Abbiamo ordinato le pizze e hanno bloccato il fattorino a Porta Cristina: sono dovuto andare lì e ho trovato altri residenti nella stessa situazione». Il rischio di contestazioni al Nobel israeliano ha portato a misure di sicurezza preventive che si sono rivelate sproporzionate rispetto alla situazione reale. «C'era qualche ragazzo che protestava civilmente in piazza Indipendenza - spiega Melis - mentre ad assistere al festival, a fronte di un centinaio di poliziotti e carabinieri impegnati, c'erano poche decine di persone».
LE LAMENTELE Sbarrare e controllare gli accessi nelle viuzze di Castello non è semplice ed è stato necessario impegnare un elevato numero di agenti e militari, con naturali ripercussioni negative per i residenti. «Si sono lamentati tutti, non c'è un abitante che non abbia provato disagio», confermano dal panificio di via Lamarmora. «Mio figlio ha le stampelle e ci siamo trovati la strada occupata da un cellulare della Polizia», racconta Roberta Pirisi, che abita in vico II Lamarmora. Il mezzo era grande quanto il vicolo, gli agenti si sono resi conto della situazione paradossale e hanno aiutato mio figlio a rientrare a casa».
STATO DI GUERRA La parziale chiusura al traffico di piazza Palazzo non è ancora stata digerita da tanti abitanti di Casteddu 'e susu , che non accolgono a braccia aperte le manifestazioni organizzate tra la Prefettura e la Cattedrale. «Non siamo contrari a priori - spiega Roberta Pirisi - ma per come è strutturato il quartiere non è adatto a ospitare eventi di una certa portata, troppi effetti collaterali negativi». Sulla stessa linea un'altra residente di via Canelles. «Venerdì notte sembrava di essere in stato di guerra, non si può prendere in ostaggio un intero quartiere per una manifestazione», attacca Maria Rita Murru. «C'è un'età media elevata, in tanti hanno problemi negli spostamenti e ci hanno impedito di parcheggiare, levando anche i posti riservati ai disabili».
Marcello Zasso